Atletica falegnameria Guerrini

Società sportiva podistica di Borgosatollo (Brescia)

Corri nella Val Verde di Botticino

Luglio 28th, 2019

di Silver

Martedì 30 luglio tutti a Botticino Mattina … e di corsa. L’Associazione Brescia Running in collaborazione con la Festa della Val Verde organizza la “7ª Corri nella Val Verde – per la legalità“, manifestazione podistica a passo libero, aperta a tutti, di 7 e 3 km, 1 km per i bambini. Il percorso non è impegnativo, misto asfalto/sterrato.

Il ritrovo è alle ore 18.30 in Via del Marmo c/o Festa Val Verde di Botticino Mattina. Il contributo di partecipazione è di 3€ con riconoscimento, 1,50€ senza riconoscimento.

L’inizio delle gare è alle ore 19.45 per i bambini, ore 20.00 per gli adulti. Verranno premiati i primi 15 uomini classificati e le prime 8 donne. Saranno inoltre premiati i primi 5 ragazzi e le prime 5 ragazze del percorso corto.

E’ nata Irene!!

Luglio 26th, 2019

Il 17 luglio 2019 alle ore 11.16 la nostra punta di diamante Anna Sandrini, ha corso la maratona più importante ed emozionante della vita dando alla luce Irene, una meravigliosa bambina di 3 chili e 460 grammi.

Irene ha i piedi della mamma e siamo certi che prestissimo la vedremo sgambettare sui campi gara.

A lei ed al marito Alberto le congratulazioni più sentite da parte di tutta
l’ Atletica Falegnameria Guerrini.

Un miglio di Lonato molto spirituale

Luglio 22nd, 2019

di Anna Zaltieri

Quest’anno il Miglio di Lonato si veste di un nuovo percorso. La comunità missionaria di Villaregia ospita questo tanto atteso appuntamento annuale, sempre ben partecipato e magistralmente organizzato dagli amici dell’Atletica Lonato.

E’ lo speaker Stefano Avigo che accoglie noi atleti con voce brillante ed ospitale. Mi piace il colpo d’occhio della nuova location, l’edificio con i suoi spazi verdi è un luogo di pace, chissà che calmi un po’ gli animi fibrillanti di noi podisti.

Della Guerrini siamo in 15, di cui 3 donzelle.

Dopo i giovanissimi si preparano a partire le donne SF45 e Over 50 e con loro la nostra Roberta in ammanco di allenamento che però partecipa, corre, sfila al traguardo e subito vorrebbe ripetere la gara per far meglio!
Conclude in 7:07, è 9° assoluta e 3ª di categoria.

La gara successiva è il mio turno. 
Mi guardo intorno e mi basta proprio poco per rendermi conto che rimarrò sola. Le SF35 E SF40 sono tutte molto competitive, più veloci di me, di molto e soprattutto abituate alle gare corte che ormai l’ho detto già più volte, non sono le mie.

Correre questo miglio però per me ha una finalità ben precisa, tastare il terreno della mia preparazione e misurare la mia forza mentale. Competere da sola ed arrivare in fondo non è simpatico ma tempra terribilmente il carattere agonistico. E questo mi servirà per le gare del mezzofondo che sto preparando.

Allo sparo le cavalle pazze si lanciano in avanti, io misuro la distanza tra me e loro in modo da non accelerare troppo e morire subito.
Il primo tratto è in salita e sento le gambe in arranco, forse ho ancora addosso un po’ di staffetta, sfilo per ultima davanti al tifo e un po’ devo ammettere che la cosa mi fa sentire a disagio ma mi distolgo subito da questo pensiero, Anna fai la TUA gara!

E corro bene, finchè mi accorgo che una delle ragazze, probabilmente partita troppo forte vacilla, la punto, mi avvicino, le ascolto il respiro … non ne ha più … la sorpasso in salita e continuo a spingere finchè posso.
Termino con un tempo per me ottimo di 6:49.
Sono felice.
Ho fatto una bellissima gara anche se sono penultima, ma quel gradino lì in fondo, in quel cantuccio dove nessuno mai guarda, io me lo sono proprio conquistato tutto!
Concludo 5ª di categoria.
Simona nel gruppo delle cavalle pazze conclude 4ª di categoria col tempo di 6:03.

Sciolte ormai dalla tensione, con Roberta possiamo tifare gli uomini.
Gli SM55 e Over vedono primo dei Falegnami un convintissimo Roberto Olivetti in 5:57, il Vice President, Silvano in 6:14 e Renato Lo Cicero sempre in prima linea quando c’è da tifare qualcuno, in 7:02.

Degli SM50 Stefano Fiorina parte bene e con brio, rimane in testa per due giri finchè cede il passo a Massimo Rizzola che si conquista lo scettro di primo Falegname di questa categoria in 5:43. Stefano raccoglie un buon 5:53, seguito da Giulio Salvalai in 6:25, mentre Dario Anataloni che corre molto composto, conclude in 6:40. Giò Juve che ad ogni giro è sempre più spettinato, termina in 7:04.

E’ il turno degli SF35/40/45.
Luca, manco a dirlo, è in testa per quasi tutti i 3 giri finchè negli ultimi 150 metri Marco Botta parte in sorpasso e subito con lui anche Federico Cagliani del Cub Bergamo che arriverà poi 1° in 4:57.
4:58 è il tempo di Marco Botta e 5:00 di Luca.
Cristian che non molla la presa anche se naviga ancora in acqua alta, conclude in 5:23.

Ultimo a partire è il nostro Davide. Corre con gli assoluti, non è semplice per lui che è meno di un anno che sta facendo atletica. Ma si batte molto bene e conclude con un grande tempo di 5:08. Vorrebbe di più ma quel di più arriverà, col tempo, con l’impegno, con la grinta e la caparbietà che comunque lo contraddistinguono. L’atletica non risponde a comando ai nostri desideri, l’atletica prima pretende poi successivamente concede, poco ma intensamente.

Concludo con il fare i complimenti all’organizzazione del Miglio che ci crede ogni anno e che si mette in gioco sacrificando il proprio tempo e le proprie energie.

E complimenti ai partecipanti, a chi è arrivato in premiazione, a chi è arrivato in fondo a chi c’è stato e si è buttato.

Bravi!

La bella fotogallery della bravissima Carolina.

La staffetta del Parco Tarello

Luglio 20th, 2019

di Anna Zaltieri

Antonio Parente con coraggio e passione ripropone la Staffetta città di Brescia per il 5° anno consecutivo.
Il percorso si snoda lungo il perimetro interno ed esterno del Parco Tarello uno dei polmoni verdi della città.
Quest’anno per vari motivi mi sono ritrovata senza compagna di squadra ma la voglia di correre una staffetta è stata più caparbia delle assenze, ho messo in moto una rete di messaggistica tra vari gruppi e atlete.
Sapevo che sarebbe sbucato qualcuno dal cilindro!
Eccola, Elena Apolone del Cazzago, rimasta a piedi per l’infortunio della compagna, accetta di duettare con me!Che onore, mi sento come una prescelta e questo mi carica ancora di più..di ansia soprattutto!
Mi faccio una veloce carrellata di fotografie prese da internet per non fare figure e riconoscerla tra i presenti.
Oltre a me ed Elena correranno due staffette della Guerrini, Luca, Davide e Marco, i cavalli pazzi e i più controllati Cristian, Roberto Crescini e Roberto Tononi.
Mentre Elena da veterana dell’atletica è calmissima, io sento molto l’adrenalina oggi, quella che ti rammollisce le gambe, quella che ti richiede fatica a respirar profondo.
Prima staffettista è la mia compagna che allo sparo parte bene e da quello vedo dalla mia postazione , corre alta ed è ben posizionata.Vorrei farle un gran tifo ma devo aspettarla , quando sbuca dalla curva i battiti salgono, aspetto e allungando la mano prendo il testimone e parto all’impazzata, mi pare di sfilare bene anche se nella parte centrale soffro e sento le gambe in pappa.
Nel rettilineo riecco la mia metà che mi corre in parte per sostenermi, curva, salita e poi discesa dove lascio andare, ultimo rettilineo arrivo in spinta per quel che posso.
Beh, mi viene da vomitare vuol dire che ho dato tutto!
Io ed Elena siamo contente e soddisfatte e chiudiamo rispettivamente con un tempo di 5,25 per lei e 5,41 per me.


Come grilli salterelli passiamo poi da una parte all’altra del parco per tifare anche gli altri.
Luca e Cristian sono i primi.
Luca perde subito il testimone, probabilmente nello scontro con qualcuno gli scivola di mano, corre comunque bene e si riallaccia ad un Davide oggi competitivo e grintoso, Marco chiude il trio, peccato che arrivi sorridendo!
Cristian passa il testimone a Roberto Crescini che ama queste gare vere e che mette tutto il carattere che ha per lasciare l’eredità del suo tempo a Roberto Tononi che nonostante i dolori alle ginocchia conclude brillantemente questa staffetta.
Una gara, una fucilata…pochi minuti intensi e saturi di attesa ed agitazione.
Sono queste , competizioni da tensione, quella che poi ti rimangono addosso..che non ti sfiancano subito ma ti tengono sveglia nel letto a guardare il soffitto.
E quando poi riesci a lasciarti andare nelle forti braccia di Morfeo, non ti scioglieresti mai dalla sua stretta sonnacchiosa.
Doveroso un breve accenno ai primi in questa specialità.
Spiccano tra gli Under 50 gli atleti dell’Atletica Rodengo Saiano Mico, Matteo Rosa e Sami Riffi e Davide Scattoli col tempo totale di 11,52,1.
Per gli Over 50 il terzetto di Free Zone, Angelo Uberti, Francesco Tomasoni e Gianangelo Loda anticipano gli altri con un tempo di 13,13,3.
Per le donne Under 50 volano l’amica Lia Tavelli e la compagna Joanna Marta Drelicharz dell’Atletica Lonato col tempo di 9,15,1.
Delle Over 50 ancora Altetica Lonato che brilla con Francesca Barone e Laura Avigo in 10,23,4.
I cadetti Lorenzo Cafarelli e Loris Cittadini dell’Atletica Rodengo Saiano vincono la categoria in 8,26,5.
Per le Cadette gareggiano Sara Bresciani ed Anna Castellani dell’ Atletica Rezzato in 9,39,4.
Complimenti a tutti e grazie ancora ad Antonio Parente che crede nello sport e soprattutto nell’atletica.

La fotogallery di Carolina.

Correre!!

Luglio 18th, 2019

di Anna Zaltieri

Anni fa non avrei mai pensato che la corsa sarebbe stata così.
Così come, chiedi?
Eh..come posso spiegare una rivoluzione?
Ecco si forse la parola rivoluzione rende bene l’idea.
La corsa rivoluziona, tutto.
Tutto della tua vita, il tuo fisico, la tua mente, il tuo approccio alla vita, la tua soglia del dolore.
La corsa ti dà opportunità.
Di sperimentare un ventaglio di emozioni prima sconosciute.
La corsa rende difficile scrivere articoli perché per quante parole si possano pescare in un dizionario non saranno mai abbastanza per rendere coerentemente e profondamente davvero l’idea di cosa sia la corsa…per me.
La corsa è un mostro.
Ti avvinghia, si appropria di ogni tua cellula, impone una dittatura totale, innesca una dipendenza patologica.
Soprattutto quando l’infortunio bussa alla tua porta.
Depressione e tristezza si abbattono come una scure, il dolore diventa plumbeo.
E’ come se ti togliessero il terreno da sotto i piedi.
Col tempo però inizi a maturare anche lì.
Ti poni obbiettivi per tornare il prima possibile competitivo.
E’ come nella filosofia, pensa alla luce..ecco essa è anche buio perché il buio è “ non luce”..insomma la luce c’è e il “non” non la annulla, diciamo solo che la spegne per un po’ .
La stessa cosa è per l’infortunio, anch’esso è corsa o meglio non corsa.
E si può lavorare per correre ancora quindi il percorso di riabilitazione ti fa crescere, ti rende più consapevole del tuo corpo.
Io da quando corro ho scoperto di avere psoas, piriforme, soleo…ma c’erano anche prima?
La corsa è mistero.
Eh si è un bel mistero che alcune volte faccia fatica a camminare o a scendere dall’auto per i dolori e poi la sera stessa riesca a correre !
I dolori diventano amici che quotidianamente ti accompagnano in ogni movimento.
Averli dà una padronanza del proprio corpo che rafforza la mente e ci aiuta a capirci meglio ma soprattutto a capire chi siamo.
Correndo definiamo i nostri limiti ma nel farlo continuiamo a spostarli un poco più in là e più ci portiamo oltre più sappiamo qualcosa di noi e ci “impariamo”.
La corsa ci obbliga ad ascoltarci perché non si può correre davvero senza farlo.
La musica nelle orecchie non sostituisce il ritmo del nostro cuore o la profondità del nostro respiro.
Ascoltati, amati.
Questo insegna.
Perché se non ti ami, tenderai a prendere troppo e non avrai pietà di te stesso ma il tuo fisico si, ne ha molta di pietà e per impedirti di distruggerlo ti fermerà.
E tu ti piangerai addosso e odierai quelle gambe dolenti invece di amarle e ringraziare che ti preservano dal peggio.
E poi un giorno capirai.
Che pretendere nella corsa è sbagliato.
Nella corsa devi solo dare, tanto tantissimo ma mai pretendere indietro perché più lo farai più la corsa ti negherà ciò che vuoi.
Quando smetterai di chiedere lei come per magia ti darà.
Poco, pochissimo.
Ma con un’intensità così grande che cancellerai anni di sofferenze.
Ecco.
La corsa è felicità pura.
Solo chi corre può capire cosa intendo.
E non so nemmeno come spiegarla questa felicità.
E’ un sentimento associato alla sofferenza.
Noi runner siamo preparati alla sofferenza perché la alleniamo in continuazione, in ogni allenamento ci plasmiamo con essa.
E’ fatica.
Sì è faticoso correre, che corriamo un lento, un medio, un fartlek o una ripetuta noi fatichiamo.
Carichiamo il nostro corpo di un gesto che lo mette alla prova.
Di quella fatica noi abbiamo bisogno per sopravvivere.
Perché poi arriva un giorno in cui gambe, testa e cuore sono perfettamente in sintonia.
Quel giorno corriamo con scioltezza, determinazione e grinta.
Quel giorno sembra di volare, sembra che tutto risulti facile.
Quel giorno centriamo l’obbiettivo.
Stabiliamo un personale.
E quei numeri che leggiamo sul tabellone di arrivo non ci sembrano veri.
Ma lo sono e sono nostri.
E solo noi sappiamo quanta sofferenza, quanto impegno, quanti rospi ci sono costati.
E’ quello il momento in cui la felicità esplode e una sensazione di appagamento totale oscura tutto ciò che di brutto c’è nel mondo.
In quel momento il risultato è solo nostro, eternamente nostro.

El Mess de Boess

Luglio 10th, 2019

di Anna Zaltieri

E ogni volta mi chiedo: “ma chi me lo fa fare di correre queste gare da velocista che io non ci ho niente a che fare con la velocità?”.
Datemi chilometri e li trasformerò in puro piacere, datemi metri e mi sentirò un pesce fuor d’acqua.

Eppure anche gare come “El Mess de Boess” servono, eccome se servono. Mi sono detta, Anna, prima di tutto è comunque correre, farai qualcosa che ami così tanto e poi ti servirà per gli obbiettivi di ottobre, porta a casa, non pensarci, fai andare quelle gambe.

Così con un gruppetto di Falegnami e col Mister ci troviamo a Bovezzo. La tensione è palpabile, Luca in primis, Davide in secundis. Al seguito Giorgio, il papà di Davide che tifa tutti con un’energia tale da correre a fianco di ognuno, a fine anno potrebbe aver corso una maratona…

Il percorso è sempre lo stesso infingardo, un drittone di 800 mt su strada che impenna lievemente nel primo tratto, dà un secondo strappo dopo la rotonda a metà e crudelmente aumenta ancora negli ultimi 200 metri.

Parto bene, concentrata e con un buon passo, alla rotonda credo di essermi chiesta se sarei arrivata alla fine, ho corso con gli occhi chiusi per qualche secondo per racimolare la poca energia che si spreca anche solo nel dover guardare. Appena dopo la rotonda la mia testa ha aiutato le gambe ed ho iniziato a spingere riuscendo a chiudere in volata, il mio tempo è di 3:26 e sono 3ª di categoria SF40.

Il tempo di riprendere fiato e corro di nuovo sul percorso per tifare gli altri. Con un sorriso abbozzato arriva Stefano Fiorina che scende sotto il muro dei 3 minuti e conclude in 2:59. Mette un buon turbo Dario Anataloni che corre in 3:16 . Per gli SF45 parte per primo il Presidentissimo che è proprio fuori forma, lo capiamo dalla corsa, è pesante e fatica quando uno come lui dovrebbe sbranarlo un percorso così muscolare. Chiude in 2:43 col nostro gran tifo, e gli auguriamo di tornare presto là dove si merita di stare.

Parte Luca con un bel piglio, corre bene e chiude con l’ottimo tempo di 2:28, è premiato come 2° di categoria SM45. Marco Botta che in gara mena le braccia a modo spingendosi grintoso, chiude in 2,26 ed è 1° di categoria SM40.

I giovani seguono gagliardi.
Davide Serlini che corre con disinvoltura serrando i denti per non mollare un secondo, l’ultimo parte la spinge, è in effetti un percorso che da buon montanaro apprezza. Termina in 2:29 e fa una gran gara.
Roberto Tononi fa bene ma cede negli ultimi 250 metri, conclude in 2:32 ed è 1° di categoria SM35.

La serata termina molto tardi con un’immancabile birra tra le mani per premiarsi dopo gli sforzi atletici.
Col Mess de Boess ci ritroveremo nel 2020.
Grazie allo staff del Nember Club per la perfetta organizzazione!