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Finalmente la rossa riapre le porte

di Jenny

Composite image of close up of sportsman legs running

La pista ha una marcia in più rispetto a qualunque altra gara. Atleti ansiosi di battere i propri limiti sprizzano adrenalina da tutti i pori. La serata è carica di elettricità e non è solo per i nuvoloni che si fossilizzano su di noi. Nonostante la serata sia fredda e ventosa un gruppo nutrito di atleti si appresta a lottare contro sé stessi.

Dopo le batterie dei 200 metri, tocca ai mezzofondisti che si misurano nei 2 giri di pista. Tra le nostre fila troviamo Giulio che taglia il nastro in 2.53, Milani spegne il cronometro a 3.04 e a seguire Berta che conclude l’ottocentesimo metro in 3.10.

Mentre tifo per i nostri atleti penso che non c’è niente più bello della pista. Sarà perché da qui si vede tutto. In qualunque altra gara non vedrai mai il percorso completo dell’atleta, non intendo visivamente, ma il percorso interiore. La lotta incessante tra il suo più istintivo comando primordiale, quello di conservarsi e la sua voglia di battersi, dimostrare di non essere impotente contro lo scorrere incessante della lancetta che tiene al polso.
Se la corsa è in tutto una metafora della vita, dal comportamento, all’atteggiamento, al portamento.

La pista è il nostro palco e, indipendentemente dalle capacità di ognuno, lì ci devi mettere tutto te stesso. Niente ti aiuta come il cuore e non puoi farcela senza la testa. La prova finale di qualunque atleta con la A maiuscola.

E’ il turno delle donne che si misurano nel 3000, di cui la sottoscritta è l’unica portavoce. Porto a casa un ottimo risultato, vedere il 12 davanti è un emozione, anche se è seguito da un 55 che è migliorabile.

Per ultimi decollano gli uomini, partendo dalle gazzelle, agili e scattanti, come il nostro amato e venerato super presidente, che , per un piccolo-grande secondo, stoppa il cronometro sotto i 10 minuti.

A seguire troviamo i cavalli, forti e capaci, tra cui il nostro Luca Pretto, che si stanzia in mezzo a un trenino che gli garantisce un buon tempo (10.09) senza faticare troppo, infatti solo all’ultimo giro lo si vede cambiare marcia, superando coloro che fino a quel momento erano stati fautori della sua prestazione.

Dopo i cavalli troviamo i leoni, instancabili e maestosi. Tra questi fanno parte Massimo e Claudio, anche loro incastonati in un trenino, non hanno voluto rischiare la gara per la prestazione, ma la stagione è appena iniziata e con un ultimo giro frenetico riescono quasi a confermare i migliori tempi dell’anno scorso con 11.02 e 11.07.

Per ultimi, ma non per importanza partono i tori, severi e solenni, tra cui, non per gioco di parole, troviamo Enrico e Severo che chiudono in 12.50 e 13.54.

Dopo di che le luci si spengono, chiudono le tende e non rimangono spettatori. Al prossimo spettacolo, la tournee è appena iniziata.

Le classifiche complete.

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