di Jenny
Arriviamo in loco per le 7.30, presenti una decina di falegnami che fanno un casino equivalente a mezzo hinterland gardesano.
Subito Mara, Anna Z ed io andiamo a testare il percorso dove constatiamo, con immensa preoccupazione, la presenza di varie cunette per mountain-bike.
Preoccupate torniamo verso la partenza e veniamo subito rincuorate dalla materna Maria, che inizia la giornata sportiva con una bella dose di caffeina, insieme a lei anche Simona e Roberta consumano l’adorata bevanda. Scorgo anche Anna S, il nostro adorato diamante, e la Cesi, la nostra bibliotecaria fonte di calma e saggezza, intrattenere i beneamati falegnami.
Nel pre-gara ci si divide, alcune verificano la durezza del percorso, altre salutano i falegnami e l’ultima non è ancora arrivata . Questo impedisce a noi gelatine, finalmente tutte riunite all’insegna del cross, di immortalare il momento. Tutte preoccupate e in ansia ci accingiamo per lo storico scatto. Finalmente arriva Sonia, la Gelatina professionale e poco prima della partenza, già adrenilizzate e quasi tutte in abiti arancioni, riusciamo a fare la fotografia tanto ambita.
In seguito ci chiamano nel recinto per la spunta. Riscaldamento, stretching e allunghi. Nel recinto si vedono i comportamenti più disparati per sfuggire all’ansia. La nostra capitana procede da un angolo all’altro con passo spedito. Cesi, Maria ed io sincronizziamo gli orologi. Sonia si abbandona a battute sarcastiche, Simona saltella per scaldarsi e Anna, l’introspettiva, fugge da noi per partire un po’ più in là, per partire con tranquillità.
Ci chiamano sulla linea di partenza, meno di un minuto allo sparo. Mano all’orologio … mancano 20 secondi … Sonia urla “un minuto di silenzio per Mara Papa” risata comune. Meno 5 … lo speaker annuncia “3…” dito sul pulsante “2…” dai che si parte “1…” SPARO, schiaccia e parti! Finalmente esordio!!!
Che emozione, si parte su un percorso molto bello ma poco da campestre, infatti quasi nessuno di noi indossa le chiodate, perfino il sole ha pietà di noi e scalda i corridori.
Subito ci accoglie il tifo dalla fantastica Roberta, una visione su quella curva tremenda, cunette, pneumatici, rettilineo gigante, salita, tifo, 1° giro finito, tifo dal presidente e i suoi men.
Secondo giro, stringi i denti, delle nostre non vedevo più nessuna, cunette, pneumatici, rettilineo, dai che è finita.
Ma non finisce più, tifo, finalmente traguardo.
Dopo la corsa tutto è più bello, ci si gode il ristoro, si tifa meglio, si gioisce del sole. Chi pensa che essere tesserato significhi solo indossare una maglia non ha idea di cosa sia correre. Sentirsi parte di un gruppo dopo poche settimane dal tesseramento non è certo cosa da tutte le società, e penso di parlare anche per l’altra nuova gelatina, Simona la nostra fantastica scheggia.
Subito dopo le donne corrono i maschietti, forza gelatine, andiamo a insegnare agli uomini come si tifa!!