di Anna Zaltieri
Il week end del 25 e 26 settembre è stato per la pista di atletica di San Polino, un tour de force di avvenimenti e sport organizzati dal Comitato Provinciale Fidal Brescia e dal Comitato Regionale Fidal Lombardia, che ricorderemo per molto tempo.
Il sabato si è svolta l’inaugurazione della prima struttura intitolata ad una donna, alla discobola Gabre Gabric fondatrice tra l’altro col marito Sandro Calvesi, dell’Atletica Brescia 1950.
Presenti oltre al Sindaco Emilio Del Bono, una commossa Lyana Calvesi, figlia della pioniera dell’atletica, gli assessori Alessandro Mattinzoli e Valter Muchetti, Marco Riva, presidente del Coni Lombardia e Maria Grazia Vanni, vice presidente Fidal che ha portato i saluti del presidente Stefano Mei assente per problemi personali. Ospite d’onore la medaglia d’oro nei 100 mt a Tokyo, il brescianissimo Marcel Jacobs.
Il sindaco Del Bono con parole sentite ha orgogliosamente parlato della pista di San Polino, sorta in un quartiere giovane e di giovani come segno di speranza perché lo sport non ha barriere e crea legami che vanno oltre divisioni e confini.
L’orgoglio è di una giunta che ha creduto fortemente in questo investimento e che pian piano sta cercando di grattar via da Brescia quella grigia nomea di città del tondino, perché Brescia non è solo metalli e industrie ma è anche cultura e sport.
Tra i vari interventi sintetico ma focalizzato quello di Marco Riva che ha sottolineato 5 concetti legandoli idealmente ai 5 anelli olimpici.
Visione, dal territorio al sogno olimpico, tutto è possibile grazie agli appassionati che vivono il territorio, che investono tempo ed energie sui ragazzi e sullo sport.
Condivisione, collaborazione tra pubblico e privato e tra associazioni.
Sostenibilità, economica ed ambientale.
Coraggio, di investire.
Cultura, lo sport è cultura, e cultura e sport vanno di pari passo, sono la base per creare persone equilibrate e con valori saldi.
Tutti questi punti sono uniti da una irrinunciabile passione.
L’ultima parola è quella di Marcel Jacobs che rivolge due pensieri molto semplici e diretti.
Uno ai genitori chiedendo loro di far praticare sport ai propri figli e di spingerli a credere in se stessi e nei propri sogni e l’altro ai ragazzi, li incita allo sport, a porsi obbiettivi e a sognare, a crederci fino in fondo perché con il lavoro e la costanza i sogni si avverano.
Dopo le parole del velocista è il momento della benedizione dell’impianto da parte di Don Marco Mori, parroco di San Polo, che con la prima lettera di San Paolo ai cristiani paragona la vita alla corsa mentre Don Daniele Faita, il Vicario del Vescovo sprona i ragazzi a spostare sempre un poco in là i propri confini proprio come ha fatto il velocista bresciano.
Emozionante il taglio del nastro da parte di Marcel e di Lyana Gabric, la pista di San Polino è sinonimo di casa per molti atleti, è il posto del cuore, dove quando arrivi ti lasci tutto alle spalle, lì vige solo una regola, amare l’atletica.
Rotte le righe dell’inaugurazione ufficiale il numeroso pubblico si riversa addosso a Jacobs che viene mitragliato di fotografie e richieste di autografo.
Ho pena per lui che solo dopo una buona mezz’ora riuscirà a scapparci via.
D’altronde ha reso possibile l’impossibile, una medaglia d’oro olimpionica italiana nei 100 mt è un evento che rimarrà nella storia, Jacobs ha fatto vibrare delle emozioni inimmaginabili non solo nel mondo dell’atletica ma anche tra spettatori quasi increduli.
Perché noi lo stavamo seguendo da mesi con i suoi record, partendo dalla vittoria nei 60 mt piani indoor a Torun in 6:47 ma gli altri se lo sono ritrovati a Tokyo e qualcuno si è chiesto da dove venisse questo colosso di potenza.
Non è spuntato dal nulla ma da anni di sacrifici e di infortuni e il crederci sempre alla fine ha pagato.
E ci credono sempre anche gli Allievi ed Allieve che provenienti da tutta Italia, si sono battagliati dal pomeriggio del sabato fino alla domenica per i Campionati di Società.
Ci siamo fatti un giro durante le gare per respirare un’atmosfera di giovanissime speranze, di tifo gioioso e chiassoso ma anche rispettoso durante le partenze dei compagni.
Ho potuto assistere alle due batterie dei 110 ostacoli maschile, un silenzio religioso in partenza è stato seguito da un’esplosione di incitamenti che hanno sospinto i partecipanti verso una cavalcata forsennata vinta da un grintoso Damiano Dentato dell’Atletica Studentesca Rieti Andrea Milardi in 13:79.
Alla fine delle due giornate tra le Allieve vince la Bracco Atletica di Milano con 161 punti lasciandosi alle spalle, la Fiamme Gialle Simoni e l’Atletica Vicentina.
Sarebbero tutte da citare perché ognuna di queste ragazze ha fatto del proprio meglio, qui ricordiamo Ludovica Galuppi che nei 200 metri è l’unica a scendere sotto i 25 secondi, con 24:97 nonostante un tempo piovoso ed inclemente.
Il CDS Allievi è vinto dall’ Atletica Studentesca Rieti Andrea Milardi che con 185 punti allunga sulle Fiamme Gialle Simoni e sull’ Atletica Vicentina.
Tra di essi citiamo Mattia Furlani che a dispetto del maltempo stabilisce il proprio primato personale con un salto da 2,17 ed è il miglior allievo al primo anno di sempre in questa specialità e quarto nelle graduatorie italiane.
Aspettiamo per la nostra pista di San Polino tante altre giornate speciali come quella appena vissuta, speriamo di diventare come auspicato nel discorsi dell’inaugurazione, un punto di riferimento per l’atletica italiana.
In progetto c’è lo stadio indoor proprio accanto alla pista, saremmo una delle poche città ad avere entrambe le strutture.
Sogniamo e crediamoci!