di Anna Zaltieri
La maledizione della Vivicittà, una gara che non ho mai potuto correre perché sempre ferma per infortunio. Scriverne quindi diventa difficile se non vogliamo ridurre tutto ad una fredda telecronaca. Un po’ me ne parla Luca, un po’ le battute dei ragazzi sulla giornata mi aiutano ma ho bisogno di sentirla anche io questa competizione.
Incarico Davide di raccontarmi la sua gara, con lui vado a colpo sicuro, so che mi darà le emozioni che cerco perché è il primo a provarle ed ha l’intelligenza per vedere tutte le sfumature.
Virtualmente ci sono e respiro l’aria di Campo Marte quando un buon numero di Falegnami in silenzio religioso montano il monolocale, il Presidente oggi non fiata, basta il suo sguardo per muovere gli ingranaggi giusti. Stefano Boglioni cronometra il tempo, i secondi scorrono veloci come in gara ma i ragazzi lo sono di più e in quattro e quattr’otto è tutto pronto.
La prima ricognizione viene fatta al bar, la seconda nel gazebo. La tensione è alle stelle, Luca sa di non avere chilometri nelle gambe ma darà tutto come sempre, Davide lo punta e promette di essere la sua ombra. Il Bana oggi pare star bene e farà da terzo incomodo.
La gara si snoda in due giri del centro storico, è nervosa e seminata di curve e quindi di ripartenze, ci vuole forza esplosiva per raggranellare vantaggi. Davide sta iniziando a conoscersi ed a conoscere gli avversari ma soprattutto inizia ad usare la testa, sapendo che Luca partirà a razzo lo guarda a vista ma non strappa.
Il tifoso numero uno della Guerrini, il babbo Serlini oggi manca ma appare pedalando Roberto Tononi che in convalescenza dall’operazione al ginocchio, incita i propri compagni. E ci voleva proprio il suo tifo, è anche questo far squadra, esserci per gli altri. La voce dei compagni, un “coraggio”, un “forza”, “dai non mollare” spingono fino alla fine, è anche grazie a questi incoraggiamenti che Davide porta avanti una bella gara.
Luca termina la benzina al 7° chilometro e scoppia, Mister sorriso Bana quatto quatto si fa sotto e supera Davide che lo ripassa per aumentare gli ultimi due chilometri e dare tutto fin sotto al gonfiabile.
Le impressioni?
Una gara impegnativa, corsa in progressione e con il cuore dei propri compagni di squadra. Il pensiero va a loro, alle sfide su cui si scherza, agli intrecci di tempi , di battute. Ai consigli del Mister, all’esperienza di Cristian da cui attingere.
La corsa è uno sport individuale è verissimo ma per qualcuno entrano in gioco gli stimoli della squadra. L’imparare dagli altri che di esperienza ne hanno di più, copiare ogni mossa per vestirla addosso a sé per farla propria. Per migliorare, per diventare più veloci e soprattutto atleti più maturi e completi.
E chi non ha bisogno di completezza né di maturità è il nostro Presidentissimo. Davide immagina cosa significhi per Cristian essere dietro, un runner vero come lui soffre compresso dai limiti che il tempo e le circostanze gli infliggono.
Eppure c’è sempre.
E soprattutto ci crede, crede alla squadra ed a tutto quello che intorno gli gira e dopo la gara infatti è sul campo a volantinare per la Staffetta del Borgo del 3 maggio. Come non stimare un Presidente così?
E se il Presidente è grande, grandi sono i suoi atleti grazie alla partecipazione dei quali arriviamo 3° nella classifica maschile di squadra dietro il Paratico ed il Brescia Marathon.
Un rimando lo dobbiamo ai podi.
Batel Abdellatif del Rodengo vola in 33 :46 precedendo il compagno di squadra Marco Losio in 33:59, è bronzo Fabio Gala del Brescia Marathon in 34:05.
Tra le signore primeggia Monica Seraghiti del Brescia Marathon in 38:19, è seconda Romanas Izabela Leonida del team KM Sport in 39:08, 3° è l’inossidabile Enrica Carrara del Lumezzane in 39:31.
Come sempre, i complimenti a tutti per i risultati, per esserci stati, per averci creduto.