di Anna Zaltieri
Martedì 4 luglio si è tenuta a Rodengo Saiano la 2ª Fase Campionati Provinciali A/J/P ma open e quindi accessibile anche a noi “anziani”.
Mi sono lanciata immediatamente, unica della Guerrini a partecipare convinta.
Anzi convintissima di voler correre bene.
Il caldo e un’afa struggente mi hanno però subito fatto passare la arie da grandeur e sono ripiombata nel mood…”chi me lo fa fare!”
Zanzare e moschini ci si appiccicano addosso, guardo Simona del Lonato infastidita dagli insetti ed accaldata come me, scambio due parole con la grande Maria Lorenzoni e mi preparo a partire.
Lo sparo di Luca Mura mi stordisce il timpano sinistro ma ci penso molto poco perchè ai 200 metri mi chiedo se non sia il caso di parcheggiare, mi sento schiacciata a terra, forse il caldo, la fatica, non saprei nemmeno che dire, anche perchè parto abbastanza tranquilla non a tutta.
Sento Maria che mi corre appresso, questo significa che sono lenta perchè al momento Maria non è nella sua forma migliore.
Passo al 1000 in 3:58 e decido di cambiare passo… ci provo e ci riesco tanto da segnare un grande 5:52:65 correndo da sola.
Ho abbassato ancora il pb di 6 secondi.
E non sono sicuramente un fenomeno, soltanto posso fare di meglio ma per realizzare il mio meglio devo provare e riprovare, per risicare ogni volta qualcosina, con la dedizione.
Dedizione, è questo che ci chiede la corsa e questo che diamo ogni giorno alla corsa.
Dedizione significa totale offerta di sè.
Per fare un po’ di etimologia …la parola deriva dal latino, da “deditio” cioè resa, capitolazione ovvero il darsi nelle mani del nemico che non spiegherebbe totalmente l’offerta di noi stessi a questo sport ma scavando ancora nell’origine della parola, “deditio” deriva dal verbo “dedere”, in cui il prefisso “de” gli dà il significato di darsi completamente in abnegazione di noi stessi.
Per farla breve e semplice…ci votiamo alla nostra passione.
Alla ricerca perenne dei tempi.
Guardo da dove sono partita, da lontano sicuramente.
Vedo dove sono arrivata, ancora non dove voglio ma distante dal mio punto di partenza.
Per questo sono gioiosa.
E i miei tempi li amo tutti, i peggiori perchè mi hanno permesso di migliorare e perchè illuminano i miei tempi migliori.
I tempi più felici li amo perchè sono tutti e solo miei.
E sono costruiti con lentezza che non significa oziosità, soltanto con il ritmo necessario per rendere solida e continuativa la mia carriera podistica.
Prima o poi ciò che soffriamo per questo sport ci ripaga.
Col contagocce come dice il nostro Presidentissimo, ma lo fa.
Le classifiche:
https://www.fidal.it/risultati/2023/REG32891/Risultati/IndexRisultatiPerGara.html