di Anna Zaltieri
Correva Febbraio 2015 ed io scrivevo il primo articolo per la squadra proprio sulla cena del Salmì.
6 Febbraio 2016 la storia si ripete. Grazie all’intervento di Marco Botta però quest’anno ad ospitarci sono gli Alpini di Molinetto di Mazzano in una casetta accogliente ed ordinata. Marco ha contribuito non solo alla location ma anche in cucina ed ai tavoli dandosi un gran da fare e rendendo così la nostra serata davvero perfetta.
Questo nuovo ospitale ambiente ha fatto da cornice a nuovi sketch tra noi podisti. Ogni nostro ritrovo sfocia in allegria che non temo di apostrofare come irriverente con alcuni acuti alquanto sguaiati a cui oramai abbiamo fatto il callo.
Noi Gelatine siamo state piazzate al solito tavolo centrale presidiate dal duo President-Silvano.
A quest’ultimo, fresco di compleanno, è stato dedicato il momento più emozionante per me, della serata. Ognuna di noi ha preparato qualche riga in rima per il nostro amico speciale, Sonia ha chiuso il coro con due parole e la torta per festeggiare il Vice Presidente in modo degno e meritato.
Di seguito è partito il discorso del Number One…Riccio, preparati ad una mitragliata di nuovi epiteti per il nostro Re per i prossimi articoli!
Conferisco poi con Cristian che disperato perchè un po’ brilla ed in preda ad un riso incontrollato si dimentica di avermi annaffiato lui il bicchiere fino a finire la bottiglia… Riesco però a riprendere il controllo ed a leggere ciò che in queste settimane ho preparato per la serata.
Ad ogni lettera della parola CORSA ho abbinato una parola, le mie Gelatine vallette perfette, hanno tenuto in mano le lettere disegnate dalla piccola Cecilia, la figlia della nostra stramba Capitana.
Abbiamo deciso di riportare il tutto in calce a questo articolo visto che in pochi lo avranno ascoltato, un Riccio sovversivo ha agitato la folla che non ha taciuto un attimo, animando così la sala di schiamazzi e risate a cui ci siamo uniti tutti, lo ammetto.
La serata è continuata con l’ormai immancabile karaoke in versione scalmanata e alquanto stonata, i Tononi ci han dato dentro, a parte il Presidente che pare amare molto questo intrattenimento, ho notato quanto Silvio si diverta non poco a dar aria all’ugola. Ringrazio il nostro paziente deejey Ivan che ha sopportato richieste di canzoni improbabili e a raffica.
La coda della serata, dopo aver riordinato le ultime cose, è stata una, anzi più di una partita a Scala 40. Mentre cascavo dal sonno, gli acuti del Presidente nell’orecchio mi tenevano sveglia…ho scoperto che ama barare quanto non ami perdere!
Ed un’altra cena è archiviata.
E ogni volta si aggiunge un pezzetto alla nostra avventura.
E se l’importante è quello che si sente mentre si corre per noi lo è anche quello che si sente quando stiamo insieme.
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C come Cupola
Una lobby di saggi dagli sguardi inquietanti.
Sono gli “adulti” del gruppo, quelli seri, quelli che hanno un’ esperienza
di cui si può palpare il peso nell’aria .
Loro sono lo zoccolo duro dell’Atletica Guerrini, i pilastri fondanti, il basamento originario della squadra
Sembrano imperturbabili… sembrano perché basta beccarli dopo una gara in deshabillé e scattargli una foto per vederli sorridere sotto i baffi…di Rino… come pin up in spiaggia!
Eh abbiamo imparato a conoscerli noi Gelatine, ad accarezzarli con i nostri modi scanzonati e seppur qualche volta ci guardano ancora con “STUPORE” ( qui capiremo solo noi donne) abbiamo ormai in pugno i loro sorrisi…per ora solo quelli il resto ce lo prenderemo col tempo.
O come Organizzazione
Perfetta ed impeccabile.
E’ il fiore all’occhiello della nostra squadra.
Grazie all’ardore ed alla passione del nostro fiammeggiante Presidente e di un altrettanto appassionato Direttivo, essa funziona armoniosamente.
Il loro totale impegno è svolto per la maggiore dietro le quinte, in silenzio.
Le loro fatiche rinsaldano lo spirito di gruppo, mantengono forti le maglie della squadra.
Le loro scelte lungimiranti portano l’Atletica Falegnameria Guerrini ad avere allori fissi sul capo in quanto a qualità e coesione.
Un semplice grazie non basta ma vi assicuriamo che è detto col cuore.
R come Ripetute
II nostro calvario.
La sofferenza fatta corsa.
La sofferenza sulle gambe.
Quando penso alle ripetute sento la voce di Gigi che mi dice: Dai su, andiamo!io mi perdo spesso a chiacchierare…
Ma le ripetute servono perchè esse stabiliranno il nostro successo in gara.
Esse misurano una fatica che ci farà vincere.
Vincere non gli altri ma noi stessi e i nostri limiti, rispondere sì alle nostre aspettative.
Confermarci quello che siamo e quello che diamo.
Confermarci che corriamo quindi siamo.
“Ripeto ergo sum”
S come Severo, il Falegname che tutte le Gelatine si litigano…ragazze è il parco della Vittoria di Maria quindi è un intoccabile! Capito?
S come Squadra
Beh su questo abbiamo speso spesso parole e affetto.
Ma non siamo mica stufi vero?
Come potremmo della nostra grande squadra.
Un gruppo di persone che amano la stessa cosa.
Un gruppo come noi, invidiato da molti per la solidità che ci contraddistingue e da qualche tempo anche per le fantastiche donne che vi siete scelti!
Le Gelatine, la squadra nella squadra, le Gelatine che rispecchiano appieno l’unione dei Falegnami.
9 sorelle di corsa, ognuna responsabile per l’altra.
Nelle difficoltà una catena di aiuto e supporto.
Degne compagne di degni Falegnami.
La squadra, la nostra famiglia.
A come Amicizia
Non mentiamo, non esistono amicizie perfette.
Ma esiste l’amicizia sportiva, pulita, sana, rotonda perchè completa, perchè gioiosa.
Questa amicizia è quella che abbiamo scelto.
Questa amicizia è quella che ci lega.
Questa amicizia è quella che manca ad altre squadre, accecate dal volere vincere, dal volere andare più forte dimenticano spesso lo spirito di squadra.
Quello che invece noi abbiamo.
E ne siamo fieri.
E ne siamo orgogliosi.
CORSA
Il fulcro della nostra vita.
Come un’amante irriverente essa fa di noi quello che vuole.
Croce e delizia del podista.
Ci porta sul podio e ci scaraventa a terra.
Ci bistratta fisicamente e ci esalta mentalmente.
Ci regala gioie intense, euforie che durano nei giorni.
Come una droga non ne possiamo fare a meno.
I sacrifici non li sentiamo se sono votati a lei.
Rimproverati dai consorti per la troppa dedizione facciamo orecchie da mercante accecati dal nostro amore per lei.
A chi ci dice che la corsa è una malattia rispondiamo seccati: no è passione.
Vera.