di Beppe Milani
Per me che negli anni ’80 respiravo di atletica e sognavo il tartan la morte prematura di Mennea mi lascia un velo di tristezza sul cuore e tanti ricordi. I suoi momenti di gloria erano anticipati dai miei battiti del cuore a mille come se ero io là in pista a preparare la partenza, sentire lo sparo e mollare tutta la potenza dei muscoli.
Quanti bei ricordi. Che uomo minuto. Che uomo potente. Che mente meravigliosa. Nella sua gara più bella, quella olimpica mi da un grande insegnamento.
‘Non importa se in curva sei tra gli ultimi, se ci credi nel rettilineo arrivi primo.’
Grazie grande Pietro