Scritto da 15:55 News

Padenghe Half Marathon

di Anna Zaltieri

Spogliatoio.
Post gara.
Le mani sono gelate e fatico ad afferrare gli oggetti nello zaino.
Sono lì a portata ma diventa un’impresa agganciarli.
Anche le altre ragazze sono rallentate in tutto perché intorpidite dall’acqua e dal vento che ci ha malmenato per 21 chilometri.
Mi rendo conto solo quando la tolgo, che la mia divisa è bagnata fradicia … forse solo dopo l’impresa realizzo cosa abbiamo affrontato.

Siamo degli svitati noi runner.

Sì, 700 svitati pronti in partenza di una meravigliosa Padenghe Half Marathon.
Ho voluto fortemente correrla questa mezza perché a detta di tutti è molto bella.
Il percorso è stato variato e non posso fare paragoni ma quello che ho avuto la fortuna di affrontare è senz’altro uno dei tracciati più affascinanti che abbiamo sperimentato.
Mezza malata non ero sicura di partecipare ma la domanda che mi faccio sempre quando sono incerta è:” Ne vale la pena?” Sì ne vale sempre la pena, correre è la risposta giusta per tutto!
Così eccomi lì tra un big e l’altro sotto una pioggia battente e con Luca accanto che mi spronerà tutta la gara.

Io sono pronta.
La partenza è in salita e mi inizio con molta calma per prendere un buon passo quando dolcemente il percorso spiana.
Dopo circa 3 chilometri mi si snodano le stringhe di una scarpa, eppure avevo fatto doppi giri!
Vai tu ad allacciarli con le mani ghiacciate, mi aiuta per fortuna Luca mentre la gente mi scorre in parte come i secondi che perdo.
Ma non me la prendo molto e riparto con buon passo.
I panorami che riesco faticosamente a notare sono di una bellezza mozzafiato ed il percorso è talmente vario che è difficile annoiarsi.

A distrarci dalla fatica ci si mette anche il tempo, maledettamente ostile, un vento forte mi spinge con forti raffiche e mi sento vacillare in alcuni punti, in altri lo troviamo a favore ma per lo più ci è stato nemico.
Abbasso la testa spesso e meno le braccia più forte.
Troviamo più tratti di strada allagati nei quali i piedi e la gambe si gelano letteralmente, qualcuno come Luca passa in parte nei prati ma una buca nel fango lo fagocita fino al ginocchio, questa mezza maratona ha un no so che di corsa campestre…

Gli ultimi chilometri vedono avvicendarsi più saliscendi che imboccano un’impegnativa discesa finale ma oltre ai tamburi che ci regalano un po’ di brio spunta bardato e bagnato fradicio in bicicletta il papà di Davide che mi incita e mi pedala accanto per un breve tratto, lui sì che è un vero tifoso!
Inizia la discesa e la mia schiena si fa sentire ma io non la voglio ascoltare, mi dico, si impicchi lei e tutto il resto, adesso bisogna arrivare e bene.
Sfilo all’arrivo con 1,48,08 che ritengo un ottimo tempo per questo momento in cui non ho velocità, mettiamo poi un percorso non proprio semplice ed un meteo intrattabile.

Che dire, mi sono anche divertita perché è vero che tutto risulta più difficile quando fenomeni atmosferici si abbattono senza pietà su noi poveri runner però quando ripenso a queste imprese mi si stampa sempre un sorriso sulla bocca e mi sento fiera di esserci stata e di avere concluso la mia prestazione, in qualsiasi modo essa sia andata, io l’ho fatta!

Poco importa se non esiste podio per me, se mai riceverò applausi da una platea, me le batto da sola le mani, perché per arrivare a questa mezza ho fatto i salti mortali nella vita di tutti i giorni e ho vinto, ho vinto io, ancora una volta.
Questo vale per me e per tutte quelle persone che mi hanno corso in parte o che ho superato o che mi sono state davanti.
Ognuno corre con la propria storia tra le mani, e trovo davvero stupide certe battute che vengono fatte con leggerezza su prestazioni a detta di alcuni, mediocri.

Noi runner siamo tutti uguali, chi corre ai 3, ai 4 ai 5 ai 6 etc, tutti ci mettiamo le gambe, la testa, il cuore e tutti ci mettiamo le difficoltà quotidiane della vita.
Correre è il vero successo.

E un successo è stato per la Polisportiva Vighenzi che ha organizzato magistralmente questa bellissima gara, li ringraziamo di cuore per averci ospitato e coccolato anche dopo la corsa.

Doveroso è ricordare i vincitori, tra gli uomini spiccano al 1° posto Kipngetich Sammy dell’ Atletica Saluzzo con 1:08:09 , 2° è Hamouch Abdeljabbar dell’Atletica Stezzano con 1:09:58 e 3° El Aoufi Soufiane dell’atletica Pro Sesto con lo stesso tempo di Hamouch di 1:09:58.
Delle donne brilla nonostante le pioggia la keniota Wanjohi Mary Wangari in 1:24:11, la nostrana Sara Bazoli dell’Atletica Gavardo in 1:25:36 è 2° , 3° è Giovanna Ricotta della Boscaini Runner in 1:27:54.

Anche due dei nostri si sono messi in luce, il “piccolo” Tononi, che termina 3° di categoria SM35 con un ottimo tempo di 1:23:10 e l’inossidabile Vincenzo Zanardini che conclude 2° di categoria SM65 IN 1:35:00.

Complimenti a tutti!

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