di Silver
La canzone scelta questa settimana per la rubrica “Corse, canzoni e cinema” è quella che più di ogni altra indica la vera essenza dell’atleta della Falegnameria Guerrini: “La folle corsa” del grande Lucio Battisti.
La canzone fu portata al successo dalla Formula 3 che la presentò al Festival di Sanremo del 1971. Il testo non parla di corse podistiche ma di altro tipo di corse. Una canzone esistenziale che parla della pochezza della condizione umana che si dibatte tra amore carnale ed effimere ricchezze materiali. Un’umanità che non sa più pregare e che cerca disperatamente la fede persa.
Per l’occasione abbiamo scelto una versione cantata da Lucio Battisti: la sua caratteristica voce “sporca”, accompagnata dal suono concitato della chitarra, da lui stesso suonata, rende il brano un gospel blues che ti tramortisce e ti procura vertigini inaspettate.
“Io vorrei pregare, ma le mie mani non so unire
Tu dammi la fede persa
tu l’azzurro in cuore versa
io senza di te cadrei perché
la mia è solo una folle corsa“