di Beppe Milani
Questa settimana la rubrica “Corse, Canzoni e Cinema”, prende a prestito una canzone fuori dagli schemi, come d’altronde lo sono anch’io.
Di natura sono un tipo allegro e da un po di tempo mi gira nella mente una simpatica canzone che in questo ultimo anno mi rappresenta un po’.
Anch’io come la tartaruga che un tempo fu:
“un animale che correva a testa in giù
come un siluro filava via
che mi sembrava un treno sulla ferrovia ..”
La passione per la corsa mi riempiva la giornata con pensieri per gare , tempi, ripetute, ecc… Sono stato preso in questo vortice di passione perdendo forse un po di valori altrettanto importanti.
E come la simpatica canzone:
“.. ma avvenne un incidente
un muro la fermò
si ruppe qualche dente
e allora rallentò ..”
E si … non proprio i denti ma tre costole e un acciacco ad una gamba. Però correndo ora piu lento e con più gioia e meno affanno di prestazioni:
“.. dall’ora in poi lascia
che a correre pensiamo solo noi
perché quel giorno poco più in là
andando piano lei trovò
la felicità ..”
E nuovi amici, un gruppo affiatato:
“… che lei correndo troppo
non aveva mai notato ..”
Simpaticamente così mi sento ora, e voglio trarre insegnamento che la passione non deve travolgere come un onda impetuosa ma cavalcata e guidata con gioia di vita.
E allora divertiamoci a sentire il vecchio Bruno Lauzi in questa bella canzone per bambini (e non solo) del 1975.