di Anna Zaltieri
Prima di iniziare un articolo la pagina è bianca, intonsa da parole e pensieri, tutto può ancora essere detto, tutto può ancora essere espresso. Così è stata la Mezza Maratona di Cremona domenica, 18 Ottobre 2015, poco prima delle 9.30. Un racconto ancora inedito e silenzioso ma pronto ad esplodere in mille pensieri, emozioni e sensazioni.
Il tempo non è buono, una pioggia fine ed insistente ci accompagna per tutto lo svolgimento della gara. Siamo in 2 Gelatine e 2 Falegnami a partire, io, Anna S., Silvano che prima dello start mi appare di fianco come un fantasma e Ivan che non incontro nemmeno perchè perso tra i quasi 2400 podisti presenti alla manifestazione.
Io ed Anna ci abbracciamo prima di prender posto, ci scambiamo l’affetto delle Gelatine, quello complice delle compagne di squadra, quello che dà forza e grinta. Abbiamo lavorato spesso fianco a fianco per preparare questi 21 Km, ce li siamo sudati ed è arrivato il momento di correre a prenderci questa medaglia.
Sono calma e molto consapevole dei miei mezzi. Allo sparo si va, come risucchiata da un’onda del mare cerco di tenere la testa solida per non farmi spingere in tempi troppo veloci ma le gambe vanno per conto loro e sono più forti di tutto e siccome il respiro è al giusto ritmo decido di seguire solo quello e non guardare più il Gps.
Credo sia successa più o meno la stessa cosa ad Anna…che abbia seguito il suo istinto e le sue gambe che l’hanno poi portata ad un grande risultato. Appena partiti sento il saluto di Nicola Calza fermo per infortunio e vicino a lui scorgo Gigi, il Mister … mi si apre il cuore ed ora ho la certezza che andrà tutto bene.
Questa Mezza è facile dicono, in realtà non è così. Antipatiche curve a parte, fastidiosa è stata la stradella corsa tra i campi che ha rallentato la corsa di tutti per l’eccessivo affollamento di runners imbottigliati in essa.
Per il resto abbiamo respirato in ampie strade asfaltate fino al 16°-17° Km circa dove è iniziata una lievissima salita che a memoria non ci ha più abbandonato culminando con una tragica impennata negli ultimi 500 mt.
A metà gara Gigi mi si affianca chiedendomi come sto e dopo qualche consiglio mi promette di venire a prendermi all’arrivo e mi incita a non mollare, dentro di me gli rispondo: mollare…MAI! Speranzosa e gagliarda procedo con buon andamento finchè inizia il falso piano ed il passo che prima tenevo con facilità diventa più faticoso ma non intendo rallentare.
Gli ultimi 3 km sono i peggiori, non ho trovato lo zucchero al precedente ristoro e ne avrei bisogno ma sono pochissimi e posso gestirli con la testa e la forza di volontà e proprio con quella vado avanti, le gambe reggono bene ma non sento più il braccio sinistro!
Il freddo e l’umido l’hanno reso insensibile così lo schiaffeggio per rianimarlo ma inutilmente al chè lascio perdere, pazienza, penso, mi taglieranno il braccio, l’importante sono gambe e piedi per me! Mentre mi faccio forza dicendomi di non allentare il ritmo, mi aggancia di nuovo il Mister che mi tira con l’autorità di cui ho bisogno in quel momento e mi anticipa che Anna ha fatto un grande tempo e questo annuncio mi scalda di gioia e mi dà carica per la zampata finale.
Quando ci inerpichiamo sull’ultimo pezzo in salita sono al limite, costretta dal traffico di podisti a spostarmi dai pietroni lisci e “comodi” sul ciotolato quasi non sento lo sforzo tanta cattiveria ci sto mettendo, Gigi mi grida deciso “Dai! vai che è finita!” e mi lascia per farmi sfilare gli ultimi metri. Riesco a fare la volata, spremuta fino all’osso tanto da avere un conato di vomito.
Scorro sotto il gonfiabile.
E’ fatta: tempo: 1h43’38”, sono rimasta sotto l’ora e 45 a cui miravo, un grande risultato per me…ma non mi fermo qui, gli avversari sono avvisati! Bagnata da capo a piedi con una salvietta di fortuna in testa mi vedo ancora lui, Gigi che mi aspetta, oggi è l’uomo giusto al momento giusto.
L’abbraccio Mister te lo sei meritato tutto perchè questo successo l’ho costruito sulle mie gambe ma con i tuoi consigli ed i tuoi insegnamenti. Sei tu che con passione, perseveranza e pochi fronzoli dai a me ed alle altre positività, grinta e i mezzi per sfruttare al meglio il nostro motore. Parlo anche per le mie compagne di squadra quando ti dico grazie, grazie di cuore, noi siamo orgogliose di te ed i nostri successi sono a te dedicati. In particolare in questa Mezza la tua presenza per noi due Anne è stata di aiuto, consolazione e forza.
Chiedo venia al Vate di questa parentesi ma gli articoli servono a volte anche a dire cose che magari non sempre trovano la giusta collocazione durante l’allenamento.
Mi spiace invece di non aver raccolto le impressioni dei due Falegnami presenti ma sono certa che siano soddisfatti perchè i tempi parlano chiaro.
Veniamo al dunque.
La gara è stata vinta dal keniota Solomon Kirwa Yego tra gli uomini col nuovo primato di 1h01’33” e dalla connazionale Alice Kimutai Jepkembo tra le donne col tempo di 1h11’14”. Due missili umani a cui non è possibile per noi terrestri tenere testa ma possiamo dire di essercela cavata bene.
La nostra piccola grande Anna conclude con un tempo di 1h29’32”, 15ª assoluta e 4ª di categoria (SF). Io stacco il tempo di 1h43’39”, 69ª assoluta e 14ª di categoria (SF35).
I nostri baldi uomini Silvano e Ivan non sono di meno! Ivan porta a casa l’incredibile tempo di 1h26’18” (personal best), è 236° assoluto e 34° di categoria (SM35), mente Silvano conquista i 21 Km in 1h29’14”, 337 ° assoluto e 20° di categoria (SM50), felice come una pasqua per essere andato finalmente sotto l’ora e mezza dopo dieci anni.
Concluderei questo articolo con l’abbraccio finale tra due Gelatine, siamo io ed Anna ma potrebbero anche essere le altre della squadra. Un incontro di anime che hanno dato tutto in gara e tutto si sono prese, emozioni, sofferenza ed adrenalina, che condividono il bello ed il brutto di questo sport e che tifano con affetto l’una per l’altra.
In questo modo si è conclusa la nostra Maratonina di Cremona, con tanta fatica ma col solito cuore della nostra grande squadra.