Da filosofo incallito di terza categoria, mi sono ridotto a cercare tra le nuvole parole e concetti sempre più astrusi, tanto che ora mi ritrovo con la crapa in pappa sospeso in una nebbiosa ricerca d’identità.
Le immagini però, quando arrivano arrivano e ti danno quella spinta creativa che ti fa mettere a testa bassa; così scrivi.
L’immagine fonte d’ispirazione mi è giunta dalla Corriboschi e mi ha sussurrato parole, anzi dialoghi, che qui sotto vi riporto:
– Franco dice con tono autorevole: “Bisogna prendere il chip!!!”
– Cesi controlla nelle tasche e sorridendo esclama: “Cavolo, ma dov’è? Non è che l’ho perso?”
– Maria: “Cesi, ce l’ho io en scarsela…”
– Cesi: “Grazie Maria, se non ci fossi tu.”
– Mauri da dietro: “Io ce l’ho!”
– Antonio dice a Giulio: “Chi punti oggi?”
– Giulio risponde mestamente: “Volevo puntare Batel Abdelatiff ma mi sa che è in forma”
– Maurizio: “Io Batel lo batto quando voglio, basta distrarlo, apena el ciape ga fo e preventif per una ristrutturasiù…”
– Ivan, piegandosi sulle gambe approffitta di Riki per strecciare lo psoas.
– Riki: “Ivan, dov’è sto psoas? Ieri l’ho cercato nella tabella ma non l’ho trovato.”
– Andrea “Lo psoas lo cerca per terra alla sua sinistra”
– Massimo timidamente esprime il suo rammarico per non sapere dove sia: “Lo psoas? Boh…”
– Mentre Stefano sornione pensa: “Io so dov’e; Ce l’ho nella tracolla.”
…el profugo