di Anna Zaltieri
Un giorno scrissi: “C’è gara e gara”.
Oggi lo ribadisco.
C’è gara e gara, alcune volte ci alleniamo e non “tiriamo”, altre ci imponiamo di battere il tal avversario, altre la viviamo come una scampagnata domenicale … altre invece le consumiamo al cardiopalma. Meglio dire, in questo caso, che la distruggiamo di adrenalina, di pelle d’oca, di formiche alle mani e di tensione .. e forse un poco autodistruggiamo anche noi stessi ma risorgiamo una volta compiuta l’impresa.
Ieri sera, 13 luglio, al Parco Tarello di Brescia gli atleti nostrani inscenano
un’ emozionante staffetta, a 3 per gli uomini, a 2 per le donne.
Molti gli attori della nostra squadra, cinque staffette maschili ed una femminile. L’aria che tira si potrebbe affettare con un coltello, c’è fermento e molta tensione, intercetto gli sguardi di tutti che studiano gli avversari, le loro menti iniziano a fare calcoli su possibili piazzamenti.
Io e Sonia da spettatrici abbiamo sudato con i nostri compagni di squadra, correndo da un lato all’altro del circuito per tifarli in più punti abbiamo sentito addosso l’adrenalina dell’evento.
La partenza delle donne è molto vociata, Simona è la prima staffettista. Il nervosismo pregara lo sfoga tutto in un 1500 perfetto, grintoso e cattivo, da manuale. Il cambio mi dà le scosse elettriche, gli ultimi sforzi di Simona pare che diano la spinta ad Anna che parte ed acchiappa a gamba lunga un buon 8° posto.
Quando si preparano gli uomini la tensione sale alle stelle.
Luca, Claudio, Silvano, Enrico e Stefano Boglioni si schierano col testimone stretto in mano. Lo sparo è come una carica a molla.
Impressionante la partenza e la tenuta di Luca che scatta con una velocità ed uno slancio da tigre. Dopo averlo tanto preso in giro per il teatrino di Serle bisogna ammettere che ieri è stato senz’altro all’altezza dei compagni Cristian ed Alessandro, ormai navigati staffettisti.
Porta infatti a termine il suo 1500 consegnando un testimone incandescente al Presidente che non lo lascia raffreddare ma lo tiene in temperatura per un Massardi da copertina.
Anche Massimo, Roberto Olivetti e Beppe strapazzano il terreno e i battiti del cuore per lasciare agli ultimi frazionisti un’eredità pesante. Tagliano il traguardo al limite delle proprie risorse energetiche, concludendo questa avventura, Giulio, uno Stefano Fiorina per una volta meno sorridente, Sergio ed un Roberto Crescini che digrignando i denti batte in volata un avversario guadagnandosi così il nostro entusiasmo.
Per dovere di cronaca veniamo ai vincitori.
Prime donne sono Laura Avigo e Lia Tavelli della Atletica Lonato-Lem, 2° Laura Ghidoni e Martina Barbieri dell’Atletica Rodengo Saiano, 3° Monica Seraghiti e Loretta Catarina del Brescia Marathon.
Degli uomini under 50, Alberto Cavagnini, Marco Manini e Ez Zaki Ismail del San Rocchino precedono l’Atletica Rodengo Saiano composta da Matteo Rosa, Davide Scattoli ed Enrico Vecchi, terzi sono Sejdani Mahadi Amen, Davide Bottarelli e Riffi Sami del Vighenzi Padenghe.
Terzi della loro categoria i fulmini della squadra Luca, Cristian ed Alessandro.
Gli uomini OVER 50 vedono in 2ª posizione i temerari Claudio, Massimo e Roby Crescini, mentre in 3° il nostro “mago dei punti joiner” Silvano con Roberto Olivetti e Stefano Fiorina.
Non potrei a parole rendere l’idea di quanto avrei voluto poter correre questa staffetta, ma devo ammettere che anche guardarla ha appassionato ogni cellula del mio corpo.
Ieri non ho assistito solo ad una gara, ieri è andata in scena l’Atletica.
Ieri i corpi dei podisti hanno sfidato il vento ed i propri limiti. In particolare gli assoluti che lavorano di pista, hanno dato spettacolo perchè agili nei cambi e nella sofferenza. Ho ancora negli occhi alcuni sorpassi a denti stretti, sudati oltre il limite di se stessi.
Se la corsa è uno sport individuale, la staffetta non lo è più ma diventa un vero e proprio gioco di squadra. E la responsabilità è doppia.
E con tutte queste emozioni ci diamo appuntamento al prossimo anno.