di Anna Zaltieri
La gara podistica vista dal puro tecnico.
Per lui snocciolare classifiche, tempi e categorie è come giocare alle costruzioni. Mattoncino sopra mattoncino aggiunge dati su dati sapendo di fare la felicità del podista che leggendo cerca i propri nome e tempo, che gioisce quando si legge più forte del tal avversario, che freme impaziente per scoprire quale piazzamento le sue gambe gli hanno conquistato.
La gara podistica vista dall’altra parte è invece come una gita in macchina con Cesi. Noi Gelatine arriviamo tutte insieme ed appena posiamo il piede in “terra straniera” annusiamo aria di tensione pre-gara.
La gara è importante a livello societario. Lo si capisce dai folti gruppi avversari di colori diversi che, riuniti in cerchio come indiani che stanno per compiere un sacrificio, sembrano complottare qualcosa … che sarà mai, non stiamo facendo spionaggio ma una corsa della domenica!
E la nostra vociante Falegnameria interpreta al meglio le sfumature più facete della giornata. Per essere una squadra che fino all’anno scorso non voleva il gentil sesso tra le proprie fila, i nostri atleti se la cavano piuttosto bene con l’accudimento verso noi donne, ci accolgono sempre con calore e questo ci rincuora.
Rubando un termine allo sci, facciamo slalom fra gli atleti di ogni dove per raggiungere le iscrizioni. All’interno del bar, in un angolo, l’Olimpo della Falegnameria, i “ragionieri” che, seduti come boss a capo di un’azienda, gestiscono la “tesoreria” del gruppo e raccolgono l’obolo per le iscrizioni. Il tutto sotto la discreta ed accorta supervisione del nostro grande President.
Il Bana, stranamente non polemico, ci regala un sorriso dalla dentatura perfetta che quasi mi distoglie dal web master più dinamico e fantasioso del circo podistico, Silvano! La sua storica misoginia si scioglie con un abbraccio da vecchi amici ritrovati!
Lasciati gli uomini, noi donne ci cambiamo; tra un colpo di tosse di Mara e qualche allungo ci prepariamo ad una gara di circa 8 Km con un percorso che vede avvicendarsi un fondo sterrato all’asfalto e che risulta ritmato da qualche salita, diciamo cavalcavia.
Il momento clou della giornata è il sorpasso di Cesi su una Mara sfiancata, bisogna dire ad onor del vero, da una brutta tosse e quindi non in forma.
Questo però lo stiamo ancora cercando di spiegare a quelle cellule grigie del suo cervello che vedono solo una realtà seppur falsata dalla malattia: SORPASSO.
Forza Mara, tornerai forte come prima!
Spalleggiata dal nostro Severo arrivo al traguardo con Maria che mi tampina ritmicamente. Sfiliamo lentamente davanti ai giudici e quando ci ricompattiamo con Anna, Mara, Cesi, la preziosa “reporter fotografica” Roberta ed a tutti gli uomini si sta già facendo festa.
Colpa di Carlo, il marito di Mara che con la scusa di festeggiare i compleanni delle moglie e di Riccardo ha improvvisato un ottimo e rustico brunch a cui nessuno si è tirato indietro.
La California Run vede il Noè Gabusi grande quinto assoluto e la nostra Società in terza posizione ma diciamola tutta, sbaragliamo gli avversari quando si tratta di far andare le mandibole e di scherzare.
Quale altra squadra podistica può farci concorrenza in allegria e soprattutto in appetito?