Scritto da 18:02 News

Anna e Mara: le gelatine d’esportazione!

di Anna Zaltieri

La RunningIn di Milano Marittima ha figliato una tostissima gara nella panoramica e vip Madonna di Campiglio. Annunciata sul sito come gara di corsa da 10,7 Km, si è in realtà rivelata un vero e proprio trail snodato tra i sentieri di montagna che affiancano le famose piste da sci 5 laghi, Tre Tre e del Centenario.

In molti abbAnnaMaraiamo indossato scarpe da running direi non proprio adatte all’impegnativo percorso battuto tra sterrato, pochissimo asfalto e molto bosco. Il livello di difficoltà è stato mantenuto alto anche dall’orario della partenza, le 11.30, perchè pur essendo in montagna il sole picchiava come un pugile sul ring. Fortunatamente ci ha “biscottato” soltanto per i primi due chilometri finchè non ci siamo avventurati tra gli alberi.

Io e la Capitana Mara, ferma da più di un mese dalle gare ed assoldata all’ultimo momento, ci siamo battute come leoni. Abbiamo corso a breve distanza l’una dall’altra, io l’ho tenuta come punto di riferimento per mantenere un buon ritmo e lei per paura di farsi superare da me ha schiacciato il piede sull’acceleratore.

Posso ripercorrere ancora mentalmente e con qualche brivido di fatica tutto il tragitto. Iniziata in Piazza Sissi, la gara è partita subito con una salita spezza gambe che mi ha fatto riflettere su cosa mia spinga ogni volta a faticare come un somaro. Dopo questi pensieri ne sono susseguiti di ben peggiori quando mi sono trovata di fronte ad un “lago” di fango e sterco. Lì mi sono fermata un attimo ed ho proceduto in punta di piedi mugugnando qualche parolina appropriata al momento ma non alla bocca di una donna.

Non è finita, un mancamento mi assale quando mi vedo davanti una salita arrampicata sui sassi. Ho ringraziato le mie gambe abituate ad ore di camminate in montagna e sono andata avanti sperando di vedere la luce in fondo al tunnel. Sbucata da questa giungla mi sono buttata nel bosco e qui mi sono fatta il segno della croce quando ho visto le radici e e i massi disseminati copiosamente lungo lo stretto sentiero.

Saltellando come uno stambecco ad una velocità che non avrei pensato di avere, ho chiesto al Creatore di preservarmi dal cadere. Guadagnata una breve salita sull’asfalto mi sono sentita a mio agio ed ho ripreso ad aumentare il passo, ma è durato troppo poco perchè il trail ha ripreso il sopravvento per un ultimo tratto.

Mara è stata tutto il tempo in vista, la sua maglia arancio fluo della squadra spiccava balzellante tra il verde delle fronde. La sua presenza mi ha fatto sentire meno sola in questa avventura e mi ha dato la grinta giusta per sbranare questa gara fino all’ultimo boccone.

MarannaFinalmente imbocchiamo l’ultimo sentiero sterrato ma io ho le gambe letteralmente frullate e fatico a guidarle. Ripreso l’asfalto in discesa stringo i denti, a questo punto perdo la Capitana tra le curve. Arrivo al traguardo stravolta non solo dalla fatica ma soprattutto dalle sollecitazioni visive e psichiche della gara.

Mi stupisco quando penso che tutto sommato mi sono divertita e di nuovo quando apprendo che siamo arrivate quinta e sesta. E come alla fine di ogni gara, la felicità mi fa dimenticare le fatiche compiute e gli improperi per le difficoltà del percorso.

Terminiamo la bella giornata di sport ed amicizia, seduti a piedi nudi sul prato con una birra in mano mentre Luca Carboni dal palco ci canta canzoni vecchie ma ancora emozionanti.

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