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Campionati Italiani Master di Corsa Campestre a Lucca

di Anna Zaltieri

Venerdì 2 marzo 2018, ore 15.20.
E’ da stamattina che nevica.Il pensiero della gara di domani si sposta sulla viabilità perché le strade ci servono pulite per arrivare a Lucca stasera.
Beppe, Enrico e Silvano sono partiti in avanscoperta e confermano che tutto è filato liscio .. incrociamo le dita!.

Venerdì 2 marzo, ore 17.00.
Ritrovo da Severo. Abbiamo le macchine stipate di gazebo, viveri e borsoni e partiamo così, carichi di pesi e di allegria. In fondo la strada non è male ed arriviamo a destinazione senza problemi.

Sabato 3 marzo.
Le mura della bella città di Lucca ci aspettano sotto una pioggia che non accenna a smettere. Imbastiamo il gazebo con panche ed una scaldina che Luca ed il Mister sono andati a comprare per l’ occasione e mai scelta fu migliore visto le temperature in picchiata.

Mentre traffichiamo arrivano continui aggiornamenti dalle squadre che sono partite in mattinata da Brescia. L’autostrada di Piacenza e la Cisa sono state chiuse e forse proprio per questo le gare vengono posticipate di un’ora. Chi si è messo in viaggio è fortemente motivato e non mollerà la presa tanto facilmente e infatti, chi la dura la vince, le strade vengono riaperte ed i nostri avversari arrivano sani e salvi.

Con queste premesse inizio a prepararmi perché oggi sono la prima a partire. L’ansia inizia a farsi sentire, guardo Anna, Enrico, Luca ed il Mister che per vari motivi non possono correre ma ci sono e solo per fare il tifo, sento il loro desiderio di essere al mio posto e anche per questo ho il dovere di correre bene.

Mi avvio nel recinto di preriscaldamento, l’erba è zuppa di acqua che mi gela i piedi, il fango è copioso mentre la pioggia si fa più intensa e battente. Mi basta uno sguardo per capire che oggi qui ci sono solo avversarie fortissime, quelle vere insomma, quelle che l’atletica la fanno sul serio. Il tempo ha sicuramente scremato i meno convinti, quindi oggi qui i tapascioni, come li chiamiamo simpaticamente in gergo, non ci sono.

Mi sento convinta e pronta per fare una grande gara, mentre mi preparo ripenso ai sacrifici che richiede una buona preparazione, per questo non mollerò niente e farò di tutto per dare il massimo. In partenza mi dispongo a destra in modo da prendere la traiettoria migliore.

Allo sparo scattiamo in avanti, le altre sono delle furie e non mi tiro di certo indietro, sono qui per combattere. Parto forte e bene ma mi rendo conto subito che questa gara così infangata non sarà semplice..anzi sarà più una lotta nelle sabbie mobili. Il terreno ci imbriglia i piedi, le gambe gelate fanno di tutto per portarci in avanti. Dove ci sono i fossi le cadute sono molte, io da buona montagnina li salto senza problemi. Solo due rettilinei sono corribili in scioltezza e sono solo pochi metri, il resto è un campo di battaglia.

I ragazzi mi sferzano “le reni” con un tifo chiassoso ma efficace e sui loro incitamenti affronto il rettilineo finale aumentando al massimo la velocità e chiedendo ai miei arti congelati tutto il possibile che può essere dato ad un campionato italiano!

E’ finita .. per me almeno .. sporca e infangata ma felice e un po’ confusa..non so esattamente come sono andata, lo sforzo che questa gara ha richiesto è stato duplice quindi ho le sensazioni un po’ sfalsate, sono i miei amici di corsa che mi riportano soddisfazione per una ottima prestazione.

Termino 31° di categoria e dopo una breve ripulita sono pronta per tifare a mia volta i miei compagni di squadra. Mi perdo purtroppo Severo che sono certa abbia combattuto con grinta e che termina 39° di categoria Perdo anche Silvano e Beppe. Silvano lo ripesco dopo la gara nero di fango e di Beppe mi sono riportate eroiche gesta … terminano rispettivamente 86° di categoria e 71° di categoria .

Riesco a fare il tifo al Presidente. Impressionante la partenza del suo gruppo, come una mandria di tori a cui hanno aperto il recinto questi baldi “quasi giovani” fanno trottare le chiodate schizzando fango ovunque. Cristian è ben posizionato e si difende nonostante sia in ritardo di preparazione. E’ uno spettacolo vedere i primi del gruppo, pare che il terreno per loro sia asfaltato, leggeri sembrano sfiorare il fango. Esserci vuol dire anche questo, avere la possibilità di vedere l’atletica di alto livello e io mi godo questa giornata fino in fondo.

Al nostro incommensurabile Presidente che termina 33° di categoria succedono Roberto ed Andrea. Anche la loro mandria di giovani baldi è impressionante in partenza. Esprimono potenza e forza nel far andare le gambe, un piacere vederli correre. Roberto corre alto e si difende in modo eccellente a confermare la sua grande forma, Andrea un po’ dietro ma convinto e soprattutto non ha mai mollato arrivando in volata e vincendola, con un avversario. Roberto è 24° degli SM35 mentre Andrea tra gli SM40 è 84°.

Un cenno per dovere di cronaca ai super uomini ed alle super donne di questo evento.
Emma Quaglia, maratoneta azzurra della Cambiaso Risso Running Team Genova, domina la prova SF35 mentre Antonello Landi dell’Atl. Potenza Picena vince tra gli SM40.
Enrica Carrara del Lumezzane risplende nelle SF50 mentre nella stessa categoria degli uomini Luca Guatteri dell’Atl. Malignani Libertas Udine ha la meglio sul campione europeo Valerio Brignore della Cambiaso Risso Running Team Genova.
Nelle SF45 la pluricampionessa mondiale master Simona Prunea della GS Orecchiella Garfagnana vince sulla ex azzurra Patrizia Tisi del Paratico.
Atletica Paratico che trionfa nella classifica a squadre sia in campo maschile che in quello femminile.

Classifiche complete.

Come concludere una giornata come questa ?
Il tempo l’ha fatta da padrone, la pioggia è stata abbondante, il fango pure. E l’emozione è stata tanta e fatico per una volta a descriverla tutta.
Per chi è atleta nel cuore queste sono occasioni da non lasciarsi sfuggire, è un onore esserci e far parte per un giorno della storia dello sport.
Io e gli altri ci siamo stati ed abbiamo rappresentato l’Atletica Falegnameria Guerrini.
Ad un campionato italiano.
Orgogliosamente.

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