di Silver
Oggi, 25 luglio 2016, il bresciano Osvaldo Faustini, uno dei più grandi maratoneti italiani, taglia il traguardo delle 60 primavere. Sessant’anni quasi tutti spesi nel mondo dell’atletica.
Osvaldo si avvicina alla corsa all’età di 13 anni per scommessa con un amico, e da allora non ha più smesso. Inizialmente predilige il mezzofondo, 1500 e 3000 siepi. I risultati sono lusinghieri ma non quelli che sperava per fare il salto di qualità a livello nazionale.
Agli inizi degli anni ’80 si trova ad un bivio: o smettere o buttarsi sulle corse di lunga gittata. Sceglie la seconda strada e i primi risultati non tardano a venire. Il momento decisivo fu il titolo regionale sulla mezza maratona vinto al Villaggio Sereno nel 1981. Il debutto in maratona fu a Roma nel 1983 dove arrivò 10° con il tempo di 2h18’27”.
A livello di competizioni internazionali (Olimpiadi, mondiali, europei) non ha potuto raccogliere gli allori sperati, primo perché era un atleta-operaio e non si dedicava alla corsa a tempo pieno, secondo perché ha avuto la sfortuna (fortuna per i colori italiani) di imbattersi nella più grande nidiata di maratoneti che l’Italia abbia mai avuto: Bordin, Poli, Pizzolato, Bettiol … campioni che Osvaldo ha più volte battuto nel corso della sua carriera.
Faustini ha più volte corso anche la celebre maratona di New York. L’edizione che ricorda più volentieri è quella del 1986, vinta dall’altro bresciano Gianni Poli, dove giunse ottavo, con altri due italiani tra i primi dieci, Pizzolato e Bettiol. Un’impresa talmente memorabile che Mike Bongiorno pensò bene di invitarli in televisione.
Ma il trionfo più grande per Osvaldo è la conquista della coppa del mondo a squadre a Seul nel 1987. Assenti i tre big, Bordin Poli e Pizzolato, la Federazione Italiana mandò le cosiddette riserve con Faustini capitano della spedizione. Fu un vero trionfo e Osvaldo fece anche il suo personale: 2h12’57”. Impresa quasi doppiata a Milano nel 1989, dove l’Italia arrivò seconda, sempre con Faustini presente. A questi allori vanno poi aggiunti i due titoli italiani a Carpi nel 1985 e a Roma nel 1986.
Nel 1989 ha ricevuto la medaglia d’oro al valore atletico dall’allora Presidente della Repubblica Francesco Cossiga.
Un breve video RAi dell’impresa del 1987, le immagini purtroppo sono di pessima qualità.