di Anna Zaltieri
Metti un venerdì sera sul lago.. C’è chi esce a cena, chi dopo una nuotata in piscina si prepara per una passeggiata e chi come gli habitué dell’Hinterland Gardesano si ritrovano per un aperitivo podistico! Ed io tra questi ultimi..
Iscrizione, saluti, chiacchiere e riscaldamento durante il quale Silvano mi chiede di fagli l’articolo sulla gara in fieri a Padenghe, il Memorial Milly Grumi. Nonostante io mugoli un “non sono ispirata “ il nostro Vate riesce, come sempre, ad incastrarmi. Ammetto che i Falegnami e le Gelatine siano grandi muse per la mia penna e che mi basti poco per riprendere con piglio il mio posto da scrivana.
Come dicevamo con il Postì Enrico, la voglia di partire per sgambettare, forse per ansia, forse per lazzaronite, latita sempre. Fortunatamente abbiamo una squadra che tiene su gli animi stemperando tensioni e nervosismo con battute esilaranti.
Devo ringraziare Maurizio Boldori che tornato in “ gran forma” dalle vacanze ha sfoggiato una mise rotonda e morbida suscitando l’ilarita’ di tutti e molte risate in compagnia .
Passiamo al fulcro serio della serata, la gara.
L’organizzazione ha disegnato per le vie di Padenghe una 7 chilometri impegnativa, ritmata da saliscendi panoramici. L’affluenza a questa gara è stata importante e sentita, peccato per il guazzabuglio in incipit gara, una buona parte dei podisti di testa è stata lasciata fuori dal gonfiabile, ben oltre la linea di partenza. Nessuno ha avuto forse voglia di contenere gli atleti in preda all’adrenalina, così chi non si è fatto furbo e non si è portato avanti ha dovuto faticare parecchio per risalire posizioni.
La gara però è gara e va affrontata con grinta nonostante tutto. Una temperatura direi perfetta ci ha accompagnato con una lieve brezza lacustre in un percorso sterrato, agile ma mosso e adesso dico io, basta con le salite! Che sofferenza!
Avendo poi dimenticato il Garmin mi sono basata sul passo di questo o quello di cui conosco le andature per tentare una minima percezione della mia velocità, mentre per capire i chilometri che scorrevano sotto i miei piedi ho dovuto tenere conto dei beep dei gps che a turno scattavano ai polsi dei miei compagni di viaggio.
Due momenti hanno segnato positivamente questo calvario serale, la vista del lago dal punto più alto del percorso ed intravedere Roberta spalleggiata da Rino corricchiare confortandomi con un “dai che è finita … Quasi!” È il quasi che mi spaventa ogni volta che viene pronunciato .. Suscettibile di interpretazioni tarate su personali metri di distanza e fatica, non si sa mai quanto duri quel quasi!
Mentre sono in dirittura di arrivo alla mia sinistra, vedo scheggiare a gran velocità un uomo con salvagente, ma sbaglio è Maurizio Boldori che taglia il traguardo con un garbo da centometrista. Complimenti per la sua fantastica volata!
A questo punto non ci resta che il resoconto numerico della serata.
I giovanissimi della squadra sono una grande soddisfazione e vederli correre fa ben sperare per il futuro. Nella categoria A 6.a è la longilinea Eleonora Crescini, mentre Eva Gabusi e Caterina Cavalli sono rispettivamente 14.a e 31.a di categoria P. Nella P1 spicca la terza posizione di Nicola Sopini che tira il duetto composto da Renato La Fede 20° e da Leonardo Botta 31°.
Passiamo alla corposa categoria H trainata dalla prima piazza del quasi alieno Noè Gabusi, seguono in 8.a, 9.a, 10.a e 11.a postazione il sornione Roberto Crescini, l’arrampicatore Ricky Morandini, l’abbronzatissimo ed immenso Presidente ed il dissacrante Riccio. 14° è il garbato e mite Maurizio Turchetti, mio compagno di selfie, 39° il sempre sorridente Stefano Fiorina, il silenzioso Andrea Cavalli è 54°, 64° è Gianluca Alberti in pausa per una sera dall’esilio, chiude questa categoria il temerario Maurizio Boldori 65°.
Il Vate Silvano stacca la 19.a piazza nella I, più indietro in classifica il simpatico Giulio Salvalai si aggiudica la 35.a collocazione, 48° è Enrico Gorni che mi ha soprannominata “la smorfiosa” (poi facciamo i conti Postì!), il buon Bruno Berta è 53°, 56° Renato Scroffi.
La categoria L vede il sempreverde Vincenzo Zanardini in settima posizione, 15° e 18° i gentili Renato Lo Cicero e Gianfranco Guerrini. Un silenzioso Severo coglie il numero 21.
Il gentil sesso della categoria D vede me, “la smorfiosa”, in una sudatissima dodicesima posizione .
La serata conclude da copione con confronti sulle prestazioni, qualche commento e tante risate mentre ci si dà appuntamento alla prossima gara … Ma mentre correvo e soffrivo non mi sono detta.. Ah domenica non la faccio! Invece come sempre… Presente!