di Anna Zaltieri
All’inizio del secolo pare che a Montichiari sia apparsa la Madonna, oggi ne abbiamo la certezza perché in molti Domenica 19 Aprile hanno avuto la visione lungo l’arduo e vario tracciato scelto dall’Hinterland Gardesano.
Nonostante le fatiche il percorso è piaciuto molto perché è soffrendo che ci si mette maggiormente alla prova e ci si sente imbattibili.. a tratti anche super eroi.. e tra i falegnami di mantelli da Superman ne abbiamo molti!
Tanto per cominciare siamo primi in classifica di società e questo è il termometro della febbre da corsa che serpeggia tra le nostre fila, e per continuare è confortante leggerci disseminati un po’ ovunque nella graduatoria quasi a voler arginare le altre squadre.
Una quasi troppo fresca brezza ci risveglia le membra di buon mattino. Non trovo immediatamente le Gelatine ma quando le individuo scortate da Silvano mi quieto, sono nelle mani del direttore d’orchestra del gruppo.. chissà cosa sta architettando, glielo leggo negli occhi che ha qualche idea diabolica .
Distolgo l’attenzione da Silvano e dopo aver appoggiato per un attimo lo sguardo sul mio Presidente preferito abbraccio le mie donne per scaldarmi e riconfermarmi ancora una volta che ho fatto la scelta giusta ad unirmi a loro.
La voglia di spogliarci latita grandemente perché abbiamo freddo ma prendiamo coraggio, procediamo all’operazione come se ci stessimo togliendo l’epidermide dal corpo.
Alla partenza il nostro allegro gruppo è baciato da un timido sole che pare ancora assonnato ed indeciso ma che basta per far rifulgere la cresta di Mara aggiustata per l’ occasione da Anna Sandrini. La capigliatura della nostra capitana racconta bene il suo carattere grintoso e deciso, nemmeno il ciuffo di Roberto Zanardini può “tenerle testa”!
Dalle “zucche” alle gambe che scattano allo sparo dello start. Dopo una prima lieve pendenza trottata sul cemento sfumiamo nello sterrato che nei chilometri seguenti si coniuga in difficoltà sempre maggiori.Dal breve tratto di ciottolato ci si aggancia con una salita corta ma spacca gambe alla riva del Chiese.
In un sentiero stretto e poco regolare abbiamo lottato con ogni pulsazione del cuore per tirarci fuori da un terreno che sembrava a tratti volerci agganciare i piedi, come quei mostri delle paludi che con gli artigli ti tirano verso il basso! La sempre presente Roberta, ormai promossa fotografa ufficiale ed il cortese Claudio mi beccano mentre cammino un pezzo di salita ma promettono di tacere quindi non dovrò sopprimerli!
L’arrivo in paese per me è stato un sospiro di sollievo quasi uno sbarco in terra patria…ma la baldanza è durata poco. La bandierina rossa di turno ci indica che dobbiamo salire, in realtà salire è un termine eufemico…col naso all’insù mi pare di stare ai piedi di una vertical race! Una lunga scalinata ci attende e nel tentativo di ingommarci le gambe ci porta alla bellissima Pieve di San Pancrazio.
La gara volge al termine con una discesa parabolica, vedo Maria Sandrini che parte all’attacco e chi la ferma più, sembra volare e la perdo di vista!
La conclusione è sempre la stessa, la fila per rifocillarsi, il confronto con gli altri, il parere sul percorso, due risate, qualche foto e ..tante corna..e per una volta qualcuno me le ha tornate.
Riccardo cuor di podista immortalato in una bella foto di gruppo mentre ci “incorona” regine della giornata.