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BAM 2023: un’edizione da incorniciare

di Anna Zaltieri

E’ domenica 12 marzo, ore 8.45 e siamo stipati in un budello in piazza Loggia, pronti per partire per la nostra 10 chilometri, la Fast Run che di fast non ha proprio nulla.
Nello stesso momento in via San Faustino Davide il Serla e Cesi attendono lo sparo della maratona e Maria e Silvano della mezza maratona.

Al via della 10 chilometri si cerca di evitare di cadere , stretti in un collo di bottiglia e con sotto ai piedi un terreno irregolare, siamo tutti un po’ guardinghi, chi è rimasto più dietro cammina prima di poter sciogliere le briglie.

Io sul posizionarmi ho per fortuna, la faccia tosta di buttarmi sempre avanti, evito così l’ingorgo.
Si parte in leggera discesa, quindi forte ma sento subito che non è giornata dalle gambe, non sono reattive ma subiscono.
Pronta col mio crono aspetto il primo chilometro per “mettermi a posto” ma il cartello non arriva…ci sarà il secondo… nemmeno.. mi viene il terribile sospetto che non siano segnati.
Purtroppo è scandalosamente vero!
Tiro fuori la vecchia cara sensazione e so che non sto andando come vorrei.

In viale Venezia i birilli messi un po’ troppo stretti ci vengono tra i piedi perché siamo in tanti, rimango esterna sperando non passino automobili.
Alcuni su e giù mi spremono la già poca energia che ho, i 5 chilometri di ritorno sono una salita lieve e continua e mi fanno dannare.
Per fortuna mi raggiunge Elena del Brescia Marathon che mi risveglia dal pesante senso di fatica che ho addosso.
Peccato che non riesca a tenerla e mi sfugga di qualche metro.

Nell’entrare in centro però mi ripiglio un poco, vorrei cercare di vedere i 45 minuti , aumento quindi cercando di dare tutto ma non abbastanza perché concludo in 46:08.
La poca brillantezza di oggi ed il percorso mi hanno giocato un brutto scherzo e questo 46 proprio non lo digerisco ma mi servirà da lezione per aggiustare il tiro con gli allenamenti.

Brillano invece due dei nostri che acciuffano la prima piazza di categoria, SM55 per Giovanni Farina che corre il suo pb in 37:15 e Gianangelo Loda per la categoria SM60 col tempo di 37:58.

Il post gara è tutto dedicato a Davide Serlini che ha corso la maratona per un affetto importante della sua vita, ha dedicato tempo, energia e fatica ad un obbiettivo che è diventato di tutti, della sua famiglia e di noi, i suoi amici di squadra.
I risultati opachi di alcuni sono passati in secondo piano perché ieri è stata la giornata di Davide.
Ci siamo organizzati per tifarlo in tutti i modi.

Il Mister l’ha seguito in bicicletta dal 21° chilometro, Alessandro Massardi e Giovanni Farina l’hanno agganciato anch’essi in bicicletta per qualche chilometro per non parlare della sua Carolina che si è pedalata 42 km oltre ad essersi sorbita tutta la preparazione.
Luca Pretto  e Roberto Tononi hanno preso la metro per fargli il tifo in zona San Polo e correre come matti da un punto all’altro per vederlo passare almeno due volte.

Io ed altri siamo rimasti in piazza Duomo per incitarlo all’arrivo ed abbracciarlo subito dopo.
Tra di noi serpeggiava molta ansia, qualcuno aveva paura non reggesse, che entrasse in crisi, che avesse i crampi.
Io ero sicura che avrebbe concluso e bene, perché oltre all’allenamento aveva nel cuore una motivazione ferrea.

Nel vederlo arrivare non so come spiegare quello che ho provato, un groppo alla gola è salito e per evitare di piangere ho urlato quanto potevo.
Poi ci siamo spostati fulminei sul rettilineo di via X Giornate per calcare ancora la dose con il tifo.
E’ arrivato ancora brillante stampando un meraviglioso tempo di 2:57:55 su una maratonav che a quanto si dice fosse un po’ più lunga per uno sbaglio di chilometraggio in zona Cellatica.

Al termine ha trovato tutto l’amore che la sua famiglia ed i suoi amici provano per lui, per questo ragazzo così unico e speciale, zuccone come nessuno ma generoso di sentimenti per tutti, con un atteggiamento per la vita sempre positivo e limpido.

Ancora una volta la corsa illumina le nostre vite, nei garbugli della quotidianità ci aiuta a disfare nodi e a tessere nuove trame.
La corsa che il nostro gruppo di amici riesce a trasformare in amore, fedeltà e amicizia.

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