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Chiari chiude il Grand Prix OxyBurn 2018

di Anna Zaltieri

Martedì 25 settembre si è corso presso lo stadio comunale di Chiari il recupero della fase 4  del Gran Prix OxyBurn. In 10 atleti della Guerrini ci presentiamo in pista per misurarci con i nostri limiti ed avversari.

Una frescura pre autunnale rende ostico il clima, non abituati ad un così repentino abbassamento di temperature tiriamo fuori dagli zaini creme riscaldanti di ogni genere e marca. C’è fervore sugli spalti, Giulio ed Antonio duelleranno in batterie diverse ma Tony Boy come vedremo, ha una marcia in più al momento.

Primo a partire è Beppone Milani che si cimenta con i terribili e temibili 800 mt ma fa bene e chiude con un tempo di 2.57.78 ed è 2° di categoria SM55.

Dopo il doppio giro di pista ci prepariamo noi donne per i 3000, in un’unica batteria siamo due gelatine, io e Simona, ognuna con obiettivi ben fissati in testa da raggiungere.
E ci riusciamo.
Simona corre leggera e verso un secondo posto di categoria SF40 e ferma il cronometro in 11.24.06.
Io corro convinta e costante e pur perdendo 4 secondi nei 2000, centro il tempo e stampo nella mia storia atletica un personale di 13.04.06.

Ansiosa di seguire i miei compagni di squadra, mi copro con una felpa e mi preparo per tifarli insieme al mister ed al babbo di Davide che ringrazio per il gran tifo.

Davide, Giulio, Bruno e Maurizio sono nel primo gruppo, allo sparo scattano in avanti.
Il nostro baldo Davide inizia solo ora a farsi le ossa e ad assaggiare cosa sia l’atletica. Ci vorranno gare, delusioni e allenamenti per portare a casa i risultati ma qualche bagliore già si vede nella sua giovane carriera.
Unico SM, chiude 4° di batteria in un ottimo tempo di 10.44.80.
Più dietro Giulio conscio di non poter attaccare Tony, prova a battere il mio tempo ma 2 secondi in avanzo lo lasciano alle mie spalle, corre con piglio in un tempo di 13.06.68.
Bruno Berta che gli sta alle costole per quasi tutta la gara, cede alla fine e conclude in 13.21.10.
Più in là Maurizio Boldori trotterella la sua gara in 13:42:72.

Nella seconda batteria ne vediamo delle belle.
Allo sparo il solito Luca in eccesso di adrenalina scatta come una tigre e da solo ben distanziato dagli altri, passa ai 200 ad un ritmo di 2.52 alchè il Mister si arrabbia e non poco ed inizia ad urlargli di darsi una calmata.
E la calmata arriva da sola, calando la velocità il nostro cavallo pazzo corre comunque bene e raccoglie un ottimo tempo di 09.50.88, è primo della categoria SM45.
Il nostro Presidente anche se non in forma corre con la solita classe in 10.17.64 ed è 2° di categoria dietro Luca.
Insieme a loro combatte Antonio che reduce dai 21 km della Darfo-Breno si difende con grinta in 12.40.16 ed è 3° della categoria SM50.

Le classifiche complete.

La nostra serata termina molto tardi, usciamo dallo stadio verso le 22.30 direzione pizzeria Bella Napoli di Chiari per rifocillarci. Abbiamo ancora addosso l’adrenalina, quella che ci fa bruciare la gola dopo lo sforzo.

Perchè come dico sempre c’è gara e gara, ma anche soddisfazioni e soddisfazioni, alcune sono così profonde perchè nascono dalla consapevolezza dei sacrifici fatti, degli allenamenti corsi in sofferenza, dei tanti rospi ingoiati.
Perchè l’atletica non è sempre festa, l’atletica non è solo mettersi le scarpe e correre.

E’ porsi degli obiettivi, è allenarsi con la testa, è capire cosa si sta facendo per arrivarci, è capire che scrivere una storia è doveroso se si vuole far parte della storia stessa.
Indipendentemente dalle proprie velocità o capacità.
I tempi non sono nulla se rimangono nell’etere.

Alla domanda: “cos’hai nei 3000?”, dobbiamo dare una risposta se pensiamo di fare atletica.
Peccato che oggi la domanda più frequente sia un superficiale : “a che passo corri?”.

Tristemente l’atletica muore, tra cardio, Garmin e tapasciate viene annientata e dimenticata.
Bistrattata da un popolo di corridori che corrono per rilassarsi o per tenersi in forma come dissi già una volta, l’atletica si deprime ed agonizza.
Ed alcuni nostalgici con essa, non trovando giovani leve a cui affidare le gioie di questo sport.

Per questo applaudo a quegli sparuti gruppi di ragazzi che la scelgono e vi si dedicano, ci vuole coraggio oggi per praticarla e tanto sacrificio.

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