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23 maggio 2021: Paratico Tricolore

di Anna Zaltieri

Finalmente torniamo a gareggiare su strada e lo facciamo in grande con un Campionato Italiano Master, la Paratico Tricolore.
10 chilometri che invece di essere piatti come ci si sarebbe aspettati da una gara del genere, ci servono un percorso panoramico molto impegnativo snodato tra discese e salite.

Personalmente una variazione al tema che ho apprezzato, una gara muscolare che ha tastato il polso alla grinta dei circa 1500 atleti proveniente da tutta Italia.

Di questi eventi amo sentire gli accenti delle diverse parlate, origini variegate, caratteri molto più solari di noi bresciani ma stessa grande passione per la corsa, il livello è altissimo, parlano i fisici asciutti e i visi scavati dei partecipanti.

Alle 9 partiamo noi donne e gli SM70 e oltre.
Il sole, vista l’ora è ancora moderato e il caldo che io soffro particolarmente, non è così crudele.
Allo sparo ricevo parecchi spintoni, ma mi spingessero un po’ in avanti… sarebbe una gran cosa!
Purtroppo mi rendo conto che la testa che avevo mesi fa non c’è più, non sento quella motivazione che mi porta a graffiare il percorso, diciamo che me la cavo, essendo un percorso muscolare aiuta le mie qualità ma faccio davvero una gran fatica mentale.
Mancano le gare su strada insomma, quelle che allenano sì il fisico ma soprattutto la testa alla fatica, le mie gare quelle che mi piace correre, che mi piace divorare, che mi danno emozioni e che mi permettono di esprimermi meglio.
Concludo in 48,06, un tempo direi in linea con la mia forma di adesso.

Al caldo delle 11.30 e che va aumentando, partono gli SM45 e SM50, sono più tesa di prima perché correrà il mio Luca, so che può far bene ma anche che le gare lunghe non sono proprio la sua specialità.
Notevole è invece la sua prestazione, finalmente Luca affronta una 10 chilometri con la testa giusta e la corre in 37,32, per lui un applauso di cuore.
Nella stessa batteria c’è un grande Noè Gabusi in 34,43 che termina 13 assoluto e 10° di categoria SM45.
Più dietro lo scalatore Riccardo Morandini che conclude in 38:24 mentre il Riccio in affanno termina in 40:04.
Chiude il gruppetto della Guerrini lo Zanna che dopo aver lanciato una sfida a Luca la perde ma con onore perché corre con convinzione in 40:55.

Segue la batteria degli SM35-40 che vede un gagliardo Luigi Bresciani concludere con un grande 36:42, dietro di lui Roberto Tononi che si riaffaccia alle gare dopo 1 anno e mezzo ma che accusa un dolore al fegato al secondo giro.
Questo purtroppo lo frena ma di mollare non ci pensa e conclude la sua prestazione in 39:32.
Riccardo Bana che tifiamo solo per un giro si ferma ai box e non termina la gara.

Ringraziamo l’Atletica Paratico per aver organizzato questo campionato e per averci permesso di tornare a mordere la strada come piace a noi podisti.

Toniamo tutti a casa … chi è soddisfatto, chi lo è meno, chi fa i conti con i propri fantasmi e i propri limiti, chi analizza la gara anche cento volte, chi trova scuse, chi non le cerca, chi sperava di rientrare nelle premiazioni, chi anche se è arrivato ultimo è felice perché è arrivato, insomma la corsa è per tutti una discussione felice o meno con se stesso e con i compagni di squadra.

Concludo con una poesia di Salvatore Quasimodo che ho letto su una targa in un’aiuola di Paratico proprio vicino alla gara.
Poche parole che racchiudono il percorso della vita ed il suo senso.
Il raggio di sole sono i momenti belli, sono istanti di felicità che purtroppo sanno anche fare male proprio per la loro brevità.
Rapportandolo alla corsa potremmo dire … godiamocelo questo sport con tutti i sacrifici che ci richiede ma anche con le sue soddisfazioni perché la “sera” non tarda ad arrivare.

Ognuno sta solo sul cuore della terra
Trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.

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