Atletica falegnameria Guerrini

Società sportiva podistica di Borgosatollo (Brescia)

Personal best: Ancona 25 ottobre 2020

Ottobre 26th, 2020

di Anna Zaltieri

Anche se storpiato da alcuni problemi di corrente elettrica , è arrivato .. il Personal Best intendo … Dopo anni di ricerca, di stop e di sofferenze atletiche, c’è. Anche se l’emozione è sfumata nell’amarezza. Perché l’onestà a volte non paga.

Con Lia Tavelli e Stefano Avigo dell’Atletica Lonato, io e Luca partiamo il sabato per una gioiosa trasferta marittima ad Ancona. Unica 10 km in tutta Italia omologata per la domenica 25 ottobre.

E’ stata battezzata Campionato Italiano dai ragazzi della squadra organizzatrice, Sef Stamura perchè ha attirato da tutto lo stivale atleti di calibro, cito solo la campionessa Under 20 di corsa in montagna Angela Mattevi dell’atletica Val di Cembra che ha tra l’altro vinto la gara con un tempo di 35:11.

Il sabato ritiriamo il pacco gara nella suggestiva Mole Vanvitelliana ex lazzaretto e ci godiamo qualche scorcio del porto di Ancona, una città ricca di storia che troneggia su un promontorio a gomito e che si affaccia su uno sconfinato mar Adriatico.

L’aria che si respira è leggera e profumata e ben si sposa con il carattere cordiale ed ospitale degli anconetani, popolo aperto agli scambi culturali. E agli anconetani si deve la perfetta organizzazione della gara del giorno dopo.

La domenica mattina c’è fermento, dalla finestra della camera di hotel che rimane in alto rispetto al porto, oltre al mare mi godo anche l’arrivo dei tanti atleti, le giubbe raggruppate a colori delle varie squadre si muovono sul percorso e io ho voglia di scendere per scaldarmi. La temperatura è perfetta, solo un naturale vento marittimo ci disturberà in gara.

In partenza siamo disposti in più griglie, le indicazioni sono chiare, ognuno si deve posizionare su un bollino rosso e sempre in modo chiaro ci viene detto che il tempo che sarà preso è quello del chip, in condizioni così particolari le solite regole Fidal del real time non valgono.

Allo sparo con calma ci muoviamo e facciamo partire il cronometro al passaggio del chip. Si parte forte, io piazzo un 4,12 di media nel primo chilometro, sto bene ma devo stare attenta, rimango ancora sotto i 4,20 poi mi stabilizzo, ogni tanto mi trovo forte vento contrario e cerco di coprirmi dietro qualche uomo in cui mi imbatto, visualizzo un gruppo di donne che ha una gran bel passo ma troppo forte per me, rimangono però per parte della gara a vista e mi attacco visivamente e a loro per tenermi su col ritmo.

Tre sono i cavalcavia da correre, i primi due sono lunghi e mi pare non finiscano più, sul primo tira un forte vento, un ragazzo dell’atletica Falconara generosamente cerca di coprirmi per aiutarmi, gli sono grata e riesco a fiatare un grazie tirato.

Passo al 5° chilometro in 22:01, sono sotto il mio personale ma non immagino di poter abbassare ancora, mi prometto di rimanere costante e girarci lì intorno. Il terzo cavalcavia arriva come una mazzata, è durissimo e per passarlo decentemente accorcio il passo e meno le braccia. Sono stanca e non capisco fino in fondo il perché..in realtà il tempo di arrivo mi darà la risposta, sto andando forte.

Nell’ultimo chilometro do tutto, Luca, Stefano e Lia mi fanno una gran tifo e con qualche dritta aumento ancora il passo, arrivo al traguardo, guardo il tempo e leggo 43:52, scoppio a piangere.
Perché? Lo capiranno solo gli atleti, quei matti che costruiscono ogni secondo di un numero , sera dopo sera, settimana dopo settimana, mese dopo mese e anche anno dopo anno. Ci vogliono anni a volte per i personali, sofferenze atletiche, stop, e ad oggi ci si è messo anche il Covid.

E i nostri risultati li scriviamo, perchè è questo l’atletica, allenarsi, porsi obbiettivi e raggiungerli ma soprattutto scriverli. Senza un risultato scritto si è altro, non si fa atletica, si corre e basta. E il mio pianto di gioia significa tutto un pezzo di vita, dubbi, confronti, paturnie ma anche gioia e passione.

Ma qualcosa è andato storto, nelle ore successive realizziamo che è mancata la corrente e il tempo preso è quello dello sparo, secondi persi e il mio nuovo personale è 44:04, ben diverso vedere un 43. Sono amareggiata soprattutto perché non avremo altre gare per riconfermare il tempo almeno per ora. Mi consola solo che il passo rimane lo stesso, 4,24 di media e che sono 5° di categoria dietro ad atlete molto forti.

Più alti quindi anche i tempi di Luca e Stefano che piazzano rispettivamente un 37:47 e un 37:36, mentre Lia partita in prima griglia non ha avuto questo disguido e ha piazzato un grandissimo 37:20 senza nemmeno aver alle spalle una preparazione sui 10km! Ed è 2° di categoria!
Della vincitrice Angela Mattavi ho già accennato all’inizio, il vincitore invece è un alto ragazzone della TX Fitness S.S.D., Loitanyang Simone Kibet che chiude il crono in 30:24.

E’ stata una trasferta bellissima, ho confermato il mio stato di forma raggiunto e costruito nel tempo e ovviamente non mi fermo qui.
Andiamo incontro a tempi difficili vero ma noi runner…non molliamo mai.

Sconfinare …

Ottobre 12th, 2020

di Anna Zaltieri

La trasferta, quanto amo questo sostantivo quando va a braccetto con la corsa. In una moria generale di gare su strada, abbiamo scovato la Timent Run a Latisana in provincia di Udine, unica gara di 10 chilometri omologata Fidal in tutta Italia per domenica 11 ottobre.

Il sabato io, Luca, Cristian e Davide ci siamo messi in auto per raggiungerla. Latisana è un paese di confine tra Friuli e Veneto con un bel centro storico animato da tanta gente giovane.

Ci siamo così goduti qualche ora lieta nella sua bella piazza ed abbiamo anche meno lietamente scoperto quanto popolose siano le colonie di zanzare e cimici del luogo.

La nottata è stata movimentata un po’ per tutti, un gran caldo e gli scomodi “abitanti” del posto ci hanno tenuto svegli ad intermittenza, in più all’alba della domenica è iniziato a piovere e soffiare vento, niente di buono per la nostra gara.

Dopo colazione ci attrezziamo con sacchi di plastica e antivento per poterci avvicinare alla partenza e verificare le condizioni meteo dal vivo. Serpeggia la voce di un possibile annullamento della competizione per allagamenti sul percorso e la notizia ci getta nello sconforto.

Aver fatto tanta strada per correre una quasi invisibile gara in tempo di covid e vedersela annullata per colpa del mal tempo è come avere addosso la nuvola di Fantozzi! Ma la Protezione Civile conferma la fattibilità dell’evento e l’unico inconveniente è lo slittamento della partenza di mezz’ora.

Siamo 3 batterie in cui ognuno è ben distanziato, noi ci schieriamo nella seconda e siamo pronti allo sparo. Io parto con l’intenzione di godermi questa gara dall’inizio alla fine perché temo che sarà l’ultima.

Il vento è forte ma butto giù la testa e meno le braccia, sempre in spinta concludo il primo chilometro in 4,24 e sto meravigliosamente bene. Il percorso è filante ma abbastanza muscolare, in gran parte giocato sull’asfalto ha brevissime salite ed alcuni tratti di sterrato molto infangati dove ritrovo la gamba da campestre.

Non voglio cedere un centimetro e visto che le gambe girano ne approfitto.
Tra il 7° e l’8° chilometro salta fuori una fitta al fegato, forse la mancanza di abitudine alle gare, è così forte che devo rallentare pesantemente e questo mi fa arrabbiare notevolmente! Tiro qualche respiro profondo e non appena il dolore molla un attimo, riparto. Il vento contrario e laterale ad un certo punto mi dà una sventola sul fianco sinistro che poco ci manca che vacilli ma senza darci troppa importanza imbocco decisa l’argine del Tagliamento.

Qui è tutto infangato e corro nelle pozzanghere, i piedi sono gelati ma quando spunta il 9° chilometro mi dico che devo darci dentro fino alla fine e aumentare il passo. Corro sotto i 4,20 nonostante le pozzanghere delle prime centinaia di metri e arrivo al traguardo bella alta e in spinta tra gli incitamenti di Luca e Cristian.
All’arrivo trovo l’abbraccio di Davide.
E il tempo di 44,58.
Sono felice e 1ª di categoria SF40.
Avevo bisogno di una conferma e questa conferma può darmela solo la gara.

Per i ragazzi è stata una buona prova anche se non da protagonisti. Luca è il più veloce del trio, corre bene nonostante il tempaccio e termina in 38:22 ed è 2° di categoria SM50. Davide è soddisfatto soprattutto perché arriva davanti al Presidente, conduce una gara attenta ma mai portata al limite e chiude in 38:58. Cristian, il nostro sempre immenso condottiero termina la sua prestazione in 39:31. E’ per lui un periodo di pochi stimoli, speriamo li ritrovi presto perché merita di stare più in là in classifica, anche se è vero che ha già scritto la sua storia, c’è ancora spazio per racimolare qualcosa di buono!

Per dovere di cronaca la vittoria è di Luca Parisi della Acsi Campidoglio di Palatino con il tempo di 32:18, l’argento l’ha conquistato Andrea Rinaldi della Fondazione Bentegodi in 32:38 ed il bronzo è per Zampis Omar dell’Assindustria sport Padova in 32:47.

Tra le donne svetta Marta Fabris della A.S.D. Team Km Sport in 38:43, segue Pianeta Chiara della stessa squadra in 40:06 e terza è Ballabio Cristina di Runners Desio in 40:17.

La trasferta termina con buone notizie dai Campionati Italiani Individuali su pista Master 2020 di Arezzo. L’amica Lia Tavelli è due volte campionessa italiana, sugli 800 metri con 2:26:30 e nei 1500 con 4:52:86.
Per Stefano Avigo due terze piazze negli 800 con 2:10:68 e nei 1500 con 4:36:40.

Complimenti a noi e a tutti quegli atleti che non demordono e che anche nei momenti peggiori continuano a credere a questo meraviglioso sport che è l’atletica!

Il miglio di Lonato al tempo del Covid

Ottobre 5th, 2020

di Anna Zaltieri

Sabato 3 ottobre si è svolta la 21° edizione del Miglio di Lonato organizzato dall’Atletica Lonato, una squadra che in tempo di Covid si è coraggiosamente messa in campo per farci correre.

Corposa l’adesione, circa 250 atleti, tra cui vari esordienti, ragazzi e cadetti, hanno animato la Comunità Missionaria di Villaregia che per il secondo anno consecutivo ci ha gentilmente ospitato con un percorso muscolare e molto apprezzato.

Dopo i giovanissimi 3 batterie di donne si sono avvicendate per sfide ad ogni livello di velocità.

La voce del simpatico speaker Stefano Avigo accompagna la 1° batteria di donne, la più lenta ma non per questo meno competitiva.

Io parto in 2ª batteria con l’unica intenzione di abbassare il tempo di 6.49 dell’anno scorso, anche se la partenza è stata spostata, i 1600 metri ci sono e poco cambia.

Allo sparo le mie compagne scattano come leonesse in avanti, io come al solito rimango indietro ma in pochi metri riprendo posizione.

Le gambe urlano vendetta per tutti i chilometri che sto accumulando ma rispondono bene comunque alla velocità e alle lievi ma impegnative salite su cui si trovano a scorrere.

Termino in volata in 6.36 che per me è un grande risultato, 13 secondi in meno del record precedente.

La 3° batteria è la più spettacolare perché corrono le atlete più veloci e dinamiche. Individuo subito nel primo giro l’amica Lia Tavelli, il suo sguardo dice tutto e capisco che sarà lei a vincere.

E’ in intelligente attesa nel primo giro, quasi sorridente come suo solito, nel secondo ha già preso posizione e inizia a portarsi avanti, il terzo giro è da pelle d’oca, parte con una voltata lanciata ad una velocità imprendibile per la seconda e con una falcata da manuale.

Vince anzi stravince in 5.16,26 e non c’è n’è per nessuno quando la sua testa decide che è la giornata giusta. Seconda è Bartoli Claudia dell’Atletica Montichiari in 5,18,44 e terza in 5,26,17 è Sahili Rafika della Brixia Atletica 2014.

Per gli uomini sono ben 8 le batterie.

Luca parte nella 7° e termina col tempo di 5,12,42 ma non entra mai in gara. Stanco e senza allenamenti di velocità addosso corre a mio parere al meglio che ha potuto.

Tonano a casa invece senz’altro soddisfatti i primi 3 atleti , Marzetta Francois della DK Runners Milano è 1° in 4,27,22, segue in 4,28,72 KHATOUI Youssef dell’Atletica Valcamonica mentre il bronzo se lo aggiudica Stefano Goffi della Polisportiva G.B. Vighenzi col tempo di 4.33,18.

E’ bellissimo gareggiare e manca a tutti, ogni giorno scartabelliamo in internet alla ricerca di gare anche in altre regioni per poter competere. Le trasferte non ci fanno paura, finchè si potrà noi ci sposteremo in attesa che qualcosa cambi.

Ringraziamo quindi tutte le società che ci provano a tenere vivo questo sport stupendo che è l’atletica e che come tanti altri sport, passa purtroppo sempre in secondo o anche terzo piano.

Concludo con un ringraziamento agli amici dell’Atletica Lonato che sono stati impeccabili nella gestione della gara dall’inizio alla fine.