Atletica falegnameria Guerrini

Società sportiva podistica di Borgosatollo (Brescia)

Un miglio di Lonato molto spirituale

Luglio 22nd, 2019

di Anna Zaltieri

Quest’anno il Miglio di Lonato si veste di un nuovo percorso. La comunità missionaria di Villaregia ospita questo tanto atteso appuntamento annuale, sempre ben partecipato e magistralmente organizzato dagli amici dell’Atletica Lonato.

E’ lo speaker Stefano Avigo che accoglie noi atleti con voce brillante ed ospitale. Mi piace il colpo d’occhio della nuova location, l’edificio con i suoi spazi verdi è un luogo di pace, chissà che calmi un po’ gli animi fibrillanti di noi podisti.

Della Guerrini siamo in 15, di cui 3 donzelle.

Dopo i giovanissimi si preparano a partire le donne SF45 e Over 50 e con loro la nostra Roberta in ammanco di allenamento che però partecipa, corre, sfila al traguardo e subito vorrebbe ripetere la gara per far meglio!
Conclude in 7:07, è 9° assoluta e 3ª di categoria.

La gara successiva è il mio turno. 
Mi guardo intorno e mi basta proprio poco per rendermi conto che rimarrò sola. Le SF35 E SF40 sono tutte molto competitive, più veloci di me, di molto e soprattutto abituate alle gare corte che ormai l’ho detto già più volte, non sono le mie.

Correre questo miglio però per me ha una finalità ben precisa, tastare il terreno della mia preparazione e misurare la mia forza mentale. Competere da sola ed arrivare in fondo non è simpatico ma tempra terribilmente il carattere agonistico. E questo mi servirà per le gare del mezzofondo che sto preparando.

Allo sparo le cavalle pazze si lanciano in avanti, io misuro la distanza tra me e loro in modo da non accelerare troppo e morire subito.
Il primo tratto è in salita e sento le gambe in arranco, forse ho ancora addosso un po’ di staffetta, sfilo per ultima davanti al tifo e un po’ devo ammettere che la cosa mi fa sentire a disagio ma mi distolgo subito da questo pensiero, Anna fai la TUA gara!

E corro bene, finchè mi accorgo che una delle ragazze, probabilmente partita troppo forte vacilla, la punto, mi avvicino, le ascolto il respiro … non ne ha più … la sorpasso in salita e continuo a spingere finchè posso.
Termino con un tempo per me ottimo di 6:49.
Sono felice.
Ho fatto una bellissima gara anche se sono penultima, ma quel gradino lì in fondo, in quel cantuccio dove nessuno mai guarda, io me lo sono proprio conquistato tutto!
Concludo 5ª di categoria.
Simona nel gruppo delle cavalle pazze conclude 4ª di categoria col tempo di 6:03.

Sciolte ormai dalla tensione, con Roberta possiamo tifare gli uomini.
Gli SM55 e Over vedono primo dei Falegnami un convintissimo Roberto Olivetti in 5:57, il Vice President, Silvano in 6:14 e Renato Lo Cicero sempre in prima linea quando c’è da tifare qualcuno, in 7:02.

Degli SM50 Stefano Fiorina parte bene e con brio, rimane in testa per due giri finchè cede il passo a Massimo Rizzola che si conquista lo scettro di primo Falegname di questa categoria in 5:43. Stefano raccoglie un buon 5:53, seguito da Giulio Salvalai in 6:25, mentre Dario Anataloni che corre molto composto, conclude in 6:40. Giò Juve che ad ogni giro è sempre più spettinato, termina in 7:04.

E’ il turno degli SF35/40/45.
Luca, manco a dirlo, è in testa per quasi tutti i 3 giri finchè negli ultimi 150 metri Marco Botta parte in sorpasso e subito con lui anche Federico Cagliani del Cub Bergamo che arriverà poi 1° in 4:57.
4:58 è il tempo di Marco Botta e 5:00 di Luca.
Cristian che non molla la presa anche se naviga ancora in acqua alta, conclude in 5:23.

Ultimo a partire è il nostro Davide. Corre con gli assoluti, non è semplice per lui che è meno di un anno che sta facendo atletica. Ma si batte molto bene e conclude con un grande tempo di 5:08. Vorrebbe di più ma quel di più arriverà, col tempo, con l’impegno, con la grinta e la caparbietà che comunque lo contraddistinguono. L’atletica non risponde a comando ai nostri desideri, l’atletica prima pretende poi successivamente concede, poco ma intensamente.

Concludo con il fare i complimenti all’organizzazione del Miglio che ci crede ogni anno e che si mette in gioco sacrificando il proprio tempo e le proprie energie.

E complimenti ai partecipanti, a chi è arrivato in premiazione, a chi è arrivato in fondo a chi c’è stato e si è buttato.

Bravi!

La bella fotogallery della bravissima Carolina.

La staffetta del Parco Tarello

Luglio 20th, 2019

di Anna Zaltieri

Antonio Parente con coraggio e passione ripropone la Staffetta città di Brescia per il 5° anno consecutivo.
Il percorso si snoda lungo il perimetro interno ed esterno del Parco Tarello uno dei polmoni verdi della città.
Quest’anno per vari motivi mi sono ritrovata senza compagna di squadra ma la voglia di correre una staffetta è stata più caparbia delle assenze, ho messo in moto una rete di messaggistica tra vari gruppi e atlete.
Sapevo che sarebbe sbucato qualcuno dal cilindro!
Eccola, Elena Apolone del Cazzago, rimasta a piedi per l’infortunio della compagna, accetta di duettare con me!Che onore, mi sento come una prescelta e questo mi carica ancora di più..di ansia soprattutto!
Mi faccio una veloce carrellata di fotografie prese da internet per non fare figure e riconoscerla tra i presenti.
Oltre a me ed Elena correranno due staffette della Guerrini, Luca, Davide e Marco, i cavalli pazzi e i più controllati Cristian, Roberto Crescini e Roberto Tononi.
Mentre Elena da veterana dell’atletica è calmissima, io sento molto l’adrenalina oggi, quella che ti rammollisce le gambe, quella che ti richiede fatica a respirar profondo.
Prima staffettista è la mia compagna che allo sparo parte bene e da quello vedo dalla mia postazione , corre alta ed è ben posizionata.Vorrei farle un gran tifo ma devo aspettarla , quando sbuca dalla curva i battiti salgono, aspetto e allungando la mano prendo il testimone e parto all’impazzata, mi pare di sfilare bene anche se nella parte centrale soffro e sento le gambe in pappa.
Nel rettilineo riecco la mia metà che mi corre in parte per sostenermi, curva, salita e poi discesa dove lascio andare, ultimo rettilineo arrivo in spinta per quel che posso.
Beh, mi viene da vomitare vuol dire che ho dato tutto!
Io ed Elena siamo contente e soddisfatte e chiudiamo rispettivamente con un tempo di 5,25 per lei e 5,41 per me.


Come grilli salterelli passiamo poi da una parte all’altra del parco per tifare anche gli altri.
Luca e Cristian sono i primi.
Luca perde subito il testimone, probabilmente nello scontro con qualcuno gli scivola di mano, corre comunque bene e si riallaccia ad un Davide oggi competitivo e grintoso, Marco chiude il trio, peccato che arrivi sorridendo!
Cristian passa il testimone a Roberto Crescini che ama queste gare vere e che mette tutto il carattere che ha per lasciare l’eredità del suo tempo a Roberto Tononi che nonostante i dolori alle ginocchia conclude brillantemente questa staffetta.
Una gara, una fucilata…pochi minuti intensi e saturi di attesa ed agitazione.
Sono queste , competizioni da tensione, quella che poi ti rimangono addosso..che non ti sfiancano subito ma ti tengono sveglia nel letto a guardare il soffitto.
E quando poi riesci a lasciarti andare nelle forti braccia di Morfeo, non ti scioglieresti mai dalla sua stretta sonnacchiosa.
Doveroso un breve accenno ai primi in questa specialità.
Spiccano tra gli Under 50 gli atleti dell’Atletica Rodengo Saiano Mico, Matteo Rosa e Sami Riffi e Davide Scattoli col tempo totale di 11,52,1.
Per gli Over 50 il terzetto di Free Zone, Angelo Uberti, Francesco Tomasoni e Gianangelo Loda anticipano gli altri con un tempo di 13,13,3.
Per le donne Under 50 volano l’amica Lia Tavelli e la compagna Joanna Marta Drelicharz dell’Atletica Lonato col tempo di 9,15,1.
Delle Over 50 ancora Altetica Lonato che brilla con Francesca Barone e Laura Avigo in 10,23,4.
I cadetti Lorenzo Cafarelli e Loris Cittadini dell’Atletica Rodengo Saiano vincono la categoria in 8,26,5.
Per le Cadette gareggiano Sara Bresciani ed Anna Castellani dell’ Atletica Rezzato in 9,39,4.
Complimenti a tutti e grazie ancora ad Antonio Parente che crede nello sport e soprattutto nell’atletica.

La fotogallery di Carolina.

Correre!!

Luglio 18th, 2019

di Anna Zaltieri

Anni fa non avrei mai pensato che la corsa sarebbe stata così.
Così come, chiedi?
Eh..come posso spiegare una rivoluzione?
Ecco si forse la parola rivoluzione rende bene l’idea.
La corsa rivoluziona, tutto.
Tutto della tua vita, il tuo fisico, la tua mente, il tuo approccio alla vita, la tua soglia del dolore.
La corsa ti dà opportunità.
Di sperimentare un ventaglio di emozioni prima sconosciute.
La corsa rende difficile scrivere articoli perché per quante parole si possano pescare in un dizionario non saranno mai abbastanza per rendere coerentemente e profondamente davvero l’idea di cosa sia la corsa…per me.
La corsa è un mostro.
Ti avvinghia, si appropria di ogni tua cellula, impone una dittatura totale, innesca una dipendenza patologica.
Soprattutto quando l’infortunio bussa alla tua porta.
Depressione e tristezza si abbattono come una scure, il dolore diventa plumbeo.
E’ come se ti togliessero il terreno da sotto i piedi.
Col tempo però inizi a maturare anche lì.
Ti poni obbiettivi per tornare il prima possibile competitivo.
E’ come nella filosofia, pensa alla luce..ecco essa è anche buio perché il buio è “ non luce”..insomma la luce c’è e il “non” non la annulla, diciamo solo che la spegne per un po’ .
La stessa cosa è per l’infortunio, anch’esso è corsa o meglio non corsa.
E si può lavorare per correre ancora quindi il percorso di riabilitazione ti fa crescere, ti rende più consapevole del tuo corpo.
Io da quando corro ho scoperto di avere psoas, piriforme, soleo…ma c’erano anche prima?
La corsa è mistero.
Eh si è un bel mistero che alcune volte faccia fatica a camminare o a scendere dall’auto per i dolori e poi la sera stessa riesca a correre !
I dolori diventano amici che quotidianamente ti accompagnano in ogni movimento.
Averli dà una padronanza del proprio corpo che rafforza la mente e ci aiuta a capirci meglio ma soprattutto a capire chi siamo.
Correndo definiamo i nostri limiti ma nel farlo continuiamo a spostarli un poco più in là e più ci portiamo oltre più sappiamo qualcosa di noi e ci “impariamo”.
La corsa ci obbliga ad ascoltarci perché non si può correre davvero senza farlo.
La musica nelle orecchie non sostituisce il ritmo del nostro cuore o la profondità del nostro respiro.
Ascoltati, amati.
Questo insegna.
Perché se non ti ami, tenderai a prendere troppo e non avrai pietà di te stesso ma il tuo fisico si, ne ha molta di pietà e per impedirti di distruggerlo ti fermerà.
E tu ti piangerai addosso e odierai quelle gambe dolenti invece di amarle e ringraziare che ti preservano dal peggio.
E poi un giorno capirai.
Che pretendere nella corsa è sbagliato.
Nella corsa devi solo dare, tanto tantissimo ma mai pretendere indietro perché più lo farai più la corsa ti negherà ciò che vuoi.
Quando smetterai di chiedere lei come per magia ti darà.
Poco, pochissimo.
Ma con un’intensità così grande che cancellerai anni di sofferenze.
Ecco.
La corsa è felicità pura.
Solo chi corre può capire cosa intendo.
E non so nemmeno come spiegarla questa felicità.
E’ un sentimento associato alla sofferenza.
Noi runner siamo preparati alla sofferenza perché la alleniamo in continuazione, in ogni allenamento ci plasmiamo con essa.
E’ fatica.
Sì è faticoso correre, che corriamo un lento, un medio, un fartlek o una ripetuta noi fatichiamo.
Carichiamo il nostro corpo di un gesto che lo mette alla prova.
Di quella fatica noi abbiamo bisogno per sopravvivere.
Perché poi arriva un giorno in cui gambe, testa e cuore sono perfettamente in sintonia.
Quel giorno corriamo con scioltezza, determinazione e grinta.
Quel giorno sembra di volare, sembra che tutto risulti facile.
Quel giorno centriamo l’obbiettivo.
Stabiliamo un personale.
E quei numeri che leggiamo sul tabellone di arrivo non ci sembrano veri.
Ma lo sono e sono nostri.
E solo noi sappiamo quanta sofferenza, quanto impegno, quanti rospi ci sono costati.
E’ quello il momento in cui la felicità esplode e una sensazione di appagamento totale oscura tutto ciò che di brutto c’è nel mondo.
In quel momento il risultato è solo nostro, eternamente nostro.

El Mess de Boess

Luglio 10th, 2019

di Anna Zaltieri

E ogni volta mi chiedo: “ma chi me lo fa fare di correre queste gare da velocista che io non ci ho niente a che fare con la velocità?”.
Datemi chilometri e li trasformerò in puro piacere, datemi metri e mi sentirò un pesce fuor d’acqua.

Eppure anche gare come “El Mess de Boess” servono, eccome se servono. Mi sono detta, Anna, prima di tutto è comunque correre, farai qualcosa che ami così tanto e poi ti servirà per gli obbiettivi di ottobre, porta a casa, non pensarci, fai andare quelle gambe.

Così con un gruppetto di Falegnami e col Mister ci troviamo a Bovezzo. La tensione è palpabile, Luca in primis, Davide in secundis. Al seguito Giorgio, il papà di Davide che tifa tutti con un’energia tale da correre a fianco di ognuno, a fine anno potrebbe aver corso una maratona…

Il percorso è sempre lo stesso infingardo, un drittone di 800 mt su strada che impenna lievemente nel primo tratto, dà un secondo strappo dopo la rotonda a metà e crudelmente aumenta ancora negli ultimi 200 metri.

Parto bene, concentrata e con un buon passo, alla rotonda credo di essermi chiesta se sarei arrivata alla fine, ho corso con gli occhi chiusi per qualche secondo per racimolare la poca energia che si spreca anche solo nel dover guardare. Appena dopo la rotonda la mia testa ha aiutato le gambe ed ho iniziato a spingere riuscendo a chiudere in volata, il mio tempo è di 3:26 e sono 3ª di categoria SF40.

Il tempo di riprendere fiato e corro di nuovo sul percorso per tifare gli altri. Con un sorriso abbozzato arriva Stefano Fiorina che scende sotto il muro dei 3 minuti e conclude in 2:59. Mette un buon turbo Dario Anataloni che corre in 3:16 . Per gli SF45 parte per primo il Presidentissimo che è proprio fuori forma, lo capiamo dalla corsa, è pesante e fatica quando uno come lui dovrebbe sbranarlo un percorso così muscolare. Chiude in 2:43 col nostro gran tifo, e gli auguriamo di tornare presto là dove si merita di stare.

Parte Luca con un bel piglio, corre bene e chiude con l’ottimo tempo di 2:28, è premiato come 2° di categoria SM45. Marco Botta che in gara mena le braccia a modo spingendosi grintoso, chiude in 2,26 ed è 1° di categoria SM40.

I giovani seguono gagliardi.
Davide Serlini che corre con disinvoltura serrando i denti per non mollare un secondo, l’ultimo parte la spinge, è in effetti un percorso che da buon montanaro apprezza. Termina in 2:29 e fa una gran gara.
Roberto Tononi fa bene ma cede negli ultimi 250 metri, conclude in 2:32 ed è 1° di categoria SM35.

La serata termina molto tardi con un’immancabile birra tra le mani per premiarsi dopo gli sforzi atletici.
Col Mess de Boess ci ritroveremo nel 2020.
Grazie allo staff del Nember Club per la perfetta organizzazione!

Salò Run for Telethon

Giugno 11th, 2019

Silver

Salò – Domenica 9 giugno si à svolta nella ridente cittadina sul lago di Garda, la IXª “Salò Run for Telethon”, corsa su strada Fidal di circa 10 km, valida per il campionato provinciale di società.

In una giornata calda, ma non torrida come l’anno scorso, più di trecento atleti si sono presentati presso il Campo Sportivo Comunale “Lino Turina”, dove all’interno della pista di Atletica era situato l’arco di partenza e di arrivo della gara.

Il percorso anche se un po’ diverso dall’ultima edizione, è risultato particolarmente duro, con continui saliscendi, che mettevano a dura prova i muscoli e le articolazioni delle gambe. Una bella faticata mitigata però dal magnifico panorama del lago che si poteva ammirare nei punti più alti del percorso.

Passando al fatto tecnico, la gara maschile è stata vinta da Marco Zanoni del G.P. Pellegrinelli, che ha fermato il cronometro sul’ottimo tempo di 34:16, alle sue spalle è arrivato Giacomo Mora del San Rocchino in 35:09, terzo Andrea Bonetti dell’Atletica Brescia Marathon in 35:13.

In campo femminile trionfa la brava Sara Bazzoli dell’Atletica Gavardo ’90 con il tempo di 39:45, rifilando un minuto e mezzo alla seconda arrivata, Clara Faustini del F.O. Running Team, che blocca le lancette sul tempo di 41:15, terza Dayana Aleksova dell’Atletica Brescia Marathon in 42:05.

Venticinque i falegnami presenti al via che si sono comportati più che bene conquistando un bellissimo terzo posto di Società, alle spalle dell’Atletica Gavardo ’90 e del G.S. Montegargnano. Ci spiace solo che una gara così bella e suggestiva che oltre ad essere una gara competitiva Fidal, aveva anche una valenza sociale e benefica (Telethon), sia stata un pò bistrattata dalle società più blasonate.

A livello individuale il migliore è stato Noè Gabusi, quinto assoluto e 1° di categoria (SM40), con il tempo di 35:39. Applausi scroscianti. Gli altri premiati sono: Roberto Crescini, 2° nella SM50 in 38:50, Vincenzo Zanardini, 2° nella SM65 in 45:56, e Cesi Pasquali, 2ª nella SF55, in 51:57. A loro e a tutti i falegnami presenti i nostri complimenti per i risultati ottenuti.

La classifica completa.

Ci stiamo avviando a metà campionato e la Joinercup 2019 comincia a delinearsi. Mai come quest’anno risulta tanto combattuta. In campo femminile troviamo al primo posto Cesi Pasquali con 179 punti, tallonata da presso da Roberta Baldini, 172 punti, un po’ più distante al terzo posto troviamo Anna Zaltieri con 139 punti.

Più serrata la lotta nella Joiner maschile, dove i primi cinque della classifica sono divisi da soli 32 punti. Al primo posto abbiamo Davide Serlini con 266 punti, secondo terzo e quarto, divisi da un solo punto ciascuno, troviamo Giulio Salvalai, Flavio Berardi e Dario Anataloni con 259, 258 e 257 punti rispettivamente, al quinto posto c’è la new entry della falegnameria Luigi Bresciani con 234 punti.

Diecimila città di Bergamo, una gara tostissima!!

Giugno 3rd, 2019

di Anna Zaltieri

Amo le gare giocate fuori casa.
Amo le trasferte.
Perché correre in altre città è emozionante, ci si misura con atleti diversi e con percorsi nuovi, ci si mette alla prova e spesso il tifo è più caloroso.

1 giugno 2019 ore 20.30, la “Diecimila città di Bergamo” tiene banco in un affollato centro di Bergamo bassa eppure i fratelli bergamaschi riescono a contenere il traffico e a preparare un circuito interessante e molto impegnativo.

In 6 ci buttiamo in questa avventura e mentre ci aspettiamo un percorso piatto e veloce ci imbattiamo invece in una delle gare più impegnative che ricordi.

Se la partenza pare essere più scorrevole perché in leggera discesa, il lungo ritorno che parte dal ciotolato del centro si inerpica impercettibilmente in una estenuante salita, di quelle che a occhio nudo non si fanno vedere ma che mentre le corri ti fanno imprecare ed affaticano le gambe.

Si riprende fiato con una discesa di circa 100 metri che ci offre in velocità una rischiosa curva a gomito e che ci rilancia sull’unico piattone dove poter mettere già il passo. Il tifo ci rincuora e ci imbocca di nuovo sul ciotolato che riprende la subdola salita.

3 giri così.

Per quanto mi riguarda sono partita pronta per dare tutto e davvero di più al momento non avrei potuto fare.
Questo percorso non lascia respirare, dovessi ricorrerla non saprei neppure che tattica usare , pur essendo così impegnativa è comunque una gara da tirare al massimo.
Io concludo in 47:58, 6° di categoria SF40.

Dei miei compagni di avventura il più soddisfatto è senz’altro Davide che primo dei Falegnami scrive un nuovo personal best. Davide che ha già un cuore tutto da runner ha iniziato anche ad usare la testa del runner e a capire come affrontare una gara, si sta facendo le ossa e le soddisfazioni si stanno pian piano snocciolando.
Arriva al traguardo stravolto da una grande prestazione e con un tempo di 37:07, è 23° assoluto.

Può essere orgoglioso papà Serlini che in bicicletta ci sostiene, ormai non possiamo più fare a meno di lui, quando manca sembra non ci sia tifo!

25° assoluto sfila Luca Pretto in 37:18, pur calando negli ultimi chilometri conclude una bellissima gara. Luca Prandini, un po’ acciaccato si batte senza spremersi troppo e raccoglie nonostante tutto un ottimo tempo di 38:21.
Roberto Tononi per nulla in forma fa la sparata iniziale forse per sentirsi do nuovo sull’onda per qualche minuto ma deve cedere il passo e ridimensionarsi, chiude in 39:39.
Segue Cristian Tononi, il Presidentissimo che nonostante i tanti acciacchi e i tanti fermi non molla mai.E anche se conclude con un tempo opaco di 39:50, brilla in grinta e costanza.

In questa trasferta ci accompagnano mogli, morose e figlie che si dedicano al tifo con energia.
Grazie anche a loro che ci sostengono e grazie a Carolina che ci dedica una bellissima fotogallery.
Le fotografie non parlano ma a volte rendono bene le emozioni e i sentimenti che viviamo in quei momenti.

La fotogallery di Carolina.

Montisola, la carica dei “vecchietti”

Maggio 22nd, 2019

di Silver

Domenica 19 maggio nel vasto panorama di gare in calendario un gruppo di volenterosi falegnami decideva di partecipare alla StraMontisola 2019, organizzata dall’AICS – Comitato di Brescia e dalla FIDAL Provinciale, in collaborazione con ASD Rosa Running Team, sul classico percorso perimetrale di 9 km, panoramico, bellissimo. Un piacere per gli occhi .. un po’ meno per le gambe considerando i continui saliscendi.

L’unico dubbio era il maltempo che dall’inizio di maggio non ci sta dando tregua, e con le previsioni che lasciavano poche speranze. Infatti, per la terza domenica consecutiva ci siamo alzati con pioggia e temperature autunnali. Ovviamente Giove Pluvio non frena il podista, anzi, lo stimola ancora di più, e ci siamo incamminati verso l’isola lacustre più bella d’Italia, diventata famosa nel mondo quasi tre anni fa per il famoso ponte di Christo.

Anche se la giornata era veramente uggiosa, la manifestazione si è svolta regolarmente, in buona parte senza pioggia, senza vento, con momenti di leggera pioviggine che non ha dato fastidio. In più di trecento podisti si sono presentati sotto l’arco di partenza, suddivisi nelle tre competizioni in programma: la gara Fidal competitiva di 9 km, il Trial di 15 km, e una non competitiva per i meno allenati.

Nella competitiva si sono presentati in circa 150 atleti, dodici dei quali vestivano i classici colori dell’Atletica Falegnameria, che si sono battuti su un percorso mozzafiato, con un panorama veramente spettacolare che avrebbe meritato una bella giornata primaverile. Un percorso tutto asfaltato, a tratti filante, a tratti tecnico con salite e discese, alla fine più duro di quanto si pensasse.

La gara è stata vinta da Zanetti Omar, dell’Atletica Sarnico, con il tempo di 29’34”, davanti a Riffi Sami, del Rodengo Saiano, in 30’48, terzo Bonarini Giovanni, del G.S. A. Marinelli Comenduno, in 32’12”.
In campo femminile trionfo di Sanzogni Gaia, dell’Atletica Sarnico che fa quindi doppietta, che stacca il tempo di 36’09”, seconda Bonacina Cristina, del G.P. Talamona, con il tempo di 36’26”, terza Cossetti Maria Claudia, del Corrintime, in 37’17”.

I dodici falegnami, tutti over 50, per questo la dicitura “vecchietti” del titolo, si sono ben comportati conquistando anche tre prestigiosi podi.
Nella categoria SM50 Massimo Rizzola si aggiudica un bellissimo secondo posto con il tempo di 36’03”, imitato da Roberto Olivetti che con il tempo di 37’24” si porta a casa la seconda piazza nella SM55. Ancora meglio si comporta l’indomabile Cesi Pasquali che conquista il gradino più alto nella categoria SF55 che ferma le lancette dell’orologio sul tempo di 43’29”.

Applausi scroscianti a loro e complimenti agli altri falegnami presenti: Aldo Beretti, il sottoscritto, Stefano Fiorina, Andrea Cavalli, Dario Anataloni, Giulio Salvalai, Renato Lo Cicero, Flavio Berardi, Giovanni Polini, stoico nonostante un forte mal di schiena che lo ha costretto poi al ritiro, e i non competitivi Enrico Gorni e Renato Scroffi.

La “Staffetta del Borgo” e la carica dei 101!!

Maggio 6th, 2019

di Anna Zaltieri

Quando a gennaio la ProLoco di Borgosatollo ci ha proposto di arricchire “la Sagra delle Rane” con un evento sportivo, il nostro Presidentissimo ha avuto un’intuizione che si è fatta col tempo idea ed infine certezza.

Cristian Tononi, ispirandosi alla famosa e purtroppo ormai estinta, staffetta “Freccia dei Quartieri” che si correva in centro storico a Brescia, decide di inscenare questa specialità che tanto appassiona gli atleti.

Dopo i primi abboccamenti con gli organizzatori della Sagra, con Sindaco e Assessore del paese, l’idea all’inizio solo abbozzata prende vita e diventa reale. Seguono mesi di preparazione, incontri settimanali, richieste di permessi, visite in Comune ed alla Polizia Municipale.

Alcuni dei nostri allenamenti si svolgono in centro paese per decidere dove far passare il circuito, quali sono i punti più illuminati e quali i più critici, il Garmin è utile per stampare il percorso e per quantificare la metratura, 1390 metri di adrenalina pura.

E’ il Presidente che segue tutto con un’attenzione maniacale, di notte elucubra e di giorno mette in pratica, fa e disfa, prepara ed organizza. A noi soldati spettano vari compiti impartiti con autorità, operosi facciamo il possibile per creare le solide basi dell’evento.

Si cerca di curare al massimo tutto anche se siamo coscienti che la prima edizione è sempre un terno al lotto ma noi della Guerrini siamo coraggiosi e ci buttiamo!

I giorni antecedenti la gara iniziano ad arrivare i numeri e la sera prima mentre prepariamo i pacchi gara, la conferma, 103 staffette iscritte ed altre squadre si stanno ancora informando per partecipare.
Molti i sentimenti che proviamo, orgoglio ma anche tensione, euforia ed inquietudine, aspettative e timore.

Venerdì 3 maggio.
E’ una giornata uggiosa e speriamo tutti che la pioggia sfuri durante il giorno e ci grazi la sera.

Dal mattino la Cupola prepara il percorso, i cartelli, le transenne. Le radici della squadra, i saggi, sanno esattamente cosa fare, sempre a disposizione per questi eventi lavorano come formiche e la sera quando arriviamo tutto è pronto.

La voce di Radio Bruno riempie il paese, il tempo tiene e già qualche atleta rigorosamente in divisa sta spuntando da ogni angolo. All’iscrizione Andrea, Claudio e Renato sono impeccabili, ai pacchi gara Cesi e Sonia. Le staffette confermate alla fine sono 101, causa maltempo in 8 squadre hanno rinunciato.

Più il tempo passa più l’adrenalina inizia a farsi sentire.
Personalmente entro in fase agonistica. Non esiste altra gara che mi agiti così, la staffetta è affascinante perché unisce le forze dei compagni di squadra. Si corre sempre e solo per se stessi, in questo caso invece lo si fa con la responsabilità di far bene anche per i propri compagni di team.

Io e Roberta correremo insieme e mentre facciamo riscaldamento snoccioliamo tutti i mali e le ansia di questo pre gara. Penso al mio fermo a cosa posso fare oggi senza un grande allenamento, spero di reggere e sono carica e decisa.

Le prime staffettiste sono pronte, Roberta scatta e noi seconde ci prepariamo, qualche skip per dare brio alle gambe. Respiro profondo finchè arriva la mia compagna, bellissima, alta di busto e grintosa, mi preparo al cambio e scatto in avanti senza risparmio.

Corro per un bel tratto col sorriso e la pelle d’oca, provo una felicità che annulla la fatica finchè mi rendo conto di andare forte e mi chiedo “ reggerò questo ritmo tutta la gara?”
E qui la corsa, mi sorprende.
Ogni volta questo sport abbatte le mie aspettative e se in alcuni casi mi toglie il sorriso perché nulla regala, in altri mi stupisce e mi imprime emozioni così forti che bastano come benzina per anni!
Sento che gli allenamenti di velocità che Gigi mi ha fatto fare in gennaio stanno fruttando.

Non solo tengo ma aumento e sull’ultimo rettilineo un tifo forsennato dei miei compagni mi spinge ad una volata che non dimenticherò, la soglia è ormai sorpassata, mi si annebbia la vista, chiudo gli occhi e stringo i denti nello stremo dell’ultimo scatto e vinco su un’avversaria proprio sotto il gonfiabile.

Che gara! Che arcobaleno di emozioni, nella testa le voci dei miei compagni di squadra, mi sono sentita presa per mano da loro ed è come se fossimo arrivati insieme ed insieme avessimo varcato il traguardo.
Sono questi i momenti che confermano quanto una squadra sia grande, quanto sia coesa.

Anche se la corsa è uno sport individuale, ogni gara è una piacevole scoperta di quanto il gruppo funzioni anche nella sua totalità. E l’abbraccio con Roberta chiude in bellezza questa prestazione al cardiopalma.

 

Delle donne Under 50 vince la staffetta dell’ Atletica Lonato composta da Drelicharz Joanna Marta e dall’amica Lia Tavelli col tempo di 9:33,2. Al 2° posto con 9:36,6 la coppia del Free Zone di Franzini Elisa e Seghezzi Alessandra, il bronzo va all’Atletica Brescia Marathon con il binomio Dayana Aleksova e Monica Seraghiti.

Per le Over 50 ancora la vincente Atletica Lonato con la coppia Laura Avigo e Francesca Barone che totalizzano il tempo di 10:39,9, seguono Sonia Bracchi e Turotti Nadia della Rebo Gussago con 10:50,3, in terza posizione l’Atletica 85 Faenza che schiera Maria Lorenzoni e Daniela Papetti col tempo totale di 10:53,5.

Le staffette successive sono quelle maschili, quelle che sprigionano una forza quasi bestiale. Cerco di dare un po’ della mia voce a tutti anche se starnazzo come una gallina stridula come mi apostrofa il servizio scopa del giorno, Roberto Tononi!

Gli Under 50 volano come il vento, primo il Free Zone con il trio Carli, Gobbi e Alliegro che lascia il vuoto alle sue spalle, concludono in 11:37,3, seguono i 3 moschettieri della Vighenzi, Pellegrini, Goffi e Turcato in 12:06,3, in 3° piazza il San Rocchino con Mantovani, Botturi e Valdameri che corrono in 12:23,5.

Non posso non accennare alla 1ª delle nostre staffette, 9° sono Pretto, Gabusi e Massardi che anche primi dei vecchietti, chiudono col tempo di 13:00,1.

Negli Over 50 ancora la stravincente Atletica Lonato che schiera Pierangelo Avigo, Angelo Moglia e Stefano Avigo specialista di queste corte distanze, che concludono in 13:18,7.
La 2ª staffetta è tutta nostra, Beatini, Morandini e Crescini ci credono fino alla fine e stampano il tempo di 13:23,6.
3° ancora il Free Zone con il trio Cucchi, Uberti e Loda in 13:35,9

Cadetti, esordienti e ragazzi che partono in realtà prima di tutti, sono in meno ma contiamo il prossimo anno di avere più giovani allo sparo del via.

Dei cadetti, Free Zone di Pantaleoni e Tonni è 1° piazza con un crono di 9:00.3, l’Atletica Rezzato sfila con Marrale e Lombardi in 9:27,6. Uniche cadette sono Claudia Tapparo ed Anna Zanardelli del Free Zone in 10:38,7.

Il Motus Atletica Castegnato vince con Maffazioli e Galenti in 9:57,5, segue il Rodengo Saiano in 10:08,4 con Zampedri e Maestroli. In 3° piazza ancora il Castegnato con Orizio e Bertelli in 10:53,2.

Il Rodengo Saiano vince per la categoria Ragazze col tempo di 10:57,6 e lo corrono Anna Quaresmini e Francesca Bontempi.
Il Castegnato si conquista il 2° ed il 3° piazzamento con 11:22,9 di Beltramelli e Ciapetti e 11:35,7 di Bariselli e Gregorio.

Ultima tra i giovani la categoria Esordienti Maschile che vede 1° la Corrintime di Maisetti e Di Maio in 4:43,6, 2° sono i graditi ospiti bergamaschi dell’Atletica Dalmine Educando, Maggi e Martinelli in 4:47,8, 3° Benvenuti e Nassini dell’Atletica Concesio in 5:02,6.

Concludo con i ringraziamenti ed i complimenti a tutte le squadre che hanno reso un successo questa prima edizione della “Staffetta del Borgo”, agli atleti che hanno regalato tanta energia sportiva alle vie del paese e a chi ha fatto il tifo incoraggiandoci.

E un ringraziamento speciale va alla Pro Loco di Borgosatollo che ci ha ospitato all’interno della Sagra delle Rane e che crede in quello che fa nonostante tutto e nonostante tutti. Soprattutto grazie perchè ha creduto in noi e ci ha aiutato e sostenuto in questo viaggio nelle emozioni dello sport.
Grazie al Presidente Andrea Pola, al vice Giovanni Monti e a Lorenzo Brioni che vestito da rana ha saputo intrattenere tutti, bimbi compresi. E nonostante la Sagra abbia chiuso in anticipo per il maltempo, ha avuto il tutto esaurito anche nella serata di sabato sera.

Ci salutiamo con una promessa, che il prossimo anno faremo meglio perché amare quello che si fa, che sia lo sport o un evento che coinvolga il proprio paese e crederci fino in fondo renderà tutto sempre un successo.

un week end pasquale ed agonistico!

Aprile 23rd, 2019

di Anna Zaltieri

Pasquetta non è tale se non si corre la classica “De Sa e de là del Mela” arrivata ormai alla 47ª edizione. Il tempo ventoso ed incerto ci ha lasciato correre al fresco i quasi 14 chilometri del bel percorso che la rendono la gara più lunga del circuito dell’Hinterland Gardesano e la migliore per fare un bel fondo.

In molti oggi si sono fatti un lento, tra quei molti io e Roberta che ci siamo tenute compagnia. Agganciate poi da Alessandro Guana del Rodengo Saiano Mico, ci siamo lasciate andare a qualche risata.

Ho apprezzato lo sterrato che è sempre molto allenante ed il paesaggio decisamente verdeggiante e fiorito. L’ultimo chilometro su asfalto mi è sembrato infinito perché particolarmente serpeggiante e mosso ma senz’altro pittoresco con il passaggio sotto il suggestivo arco di Palazzo Cigola Martinoni.

Se noi ce la siamo presa con comodo alcuni dei nostri hanno spinto e sono arrivati a premi. Nella giovane categoria F lo statuario Luca Prandini è 2° davanti a Davide Vergine. Nella G il baldanzoso Davide Serlini è 10° ed arriva poco dietro all’avversario “in casa“ Luca Prandini.
La sfida continua!

Nella H un bravissimo Luigi Bresciani termina 5° di categoria mentre Marco Botta in preparazione staffetta è 10°. Nella I è 2° Roberto Beatini, avevamo dubbi sul trovarlo così in alto in classifica?

Nella categoria L un’altra certezza, il passista Vincenzo Zanardini che conclude 3°. Nella categoria femminile N, l’immancabile Cesarina nazionale che chiude la sua gara in 5ª piazza.

Anche i bambini si sono dati battaglia. Per la nostra squadra combatte nei P1 Leonardo Botta, figlio d’arte che è valorosamente 2° di categoria.

La classifica completa.

Un breve cenno lo dobbiamo al Galà dell’Atletica che si è svolta sabato 20 aprile presso l’Auditorium Giorgio Gaber a Castelmella.
Dei nostri, 3 prodi premiati.

Nella categoria SF40 Master donne 1° classificata e Simona Piovani mentre nella SF55 è Cesarina Nazionale. Unico uomo, l’indistruttibile Presidente Cristian Tononi 2° della categoria SM45.
Complimenti a tutti!

Miglio a Quinzano e beneficenza a Rodengo

Aprile 9th, 2019

di Anna Zaltieri

 

 

Il primo week end di un aprile finalmente piovoso, è ricco di eventi.

Sabato 6 Quinzano d’Oglio ospita la Quinzano One Mile, gara Fidal organizzata dagli amici dell’Atletica Vighenzi.

In sei dei nostri si sono cimentati nella corta ma adrenalinica distanza e su un percorso del centro storico affascinante.

Gli over 50 vedono sfrecciare fra le vie del paese un Roberto Beatini neanche a dirlo, sorridente ma convinto che agguanta una fantastica 2° piazza col tempo di 5:21, poco dietro in 5 ° posizione Roberto Crescini che agguerrito conclude in 5:28.

Negli under 50 schieriamo Luca e Gigi Bresciani.
Luca che come al solito è teso come una corda di violino, corre con un bagaglio di allenamenti sguarnito eppure conclude 4° e con l’ottimo tempo di 5:07, Gigi sornione pare più rilassato e conclude 5° in 5:17.

Tra gli assoluti due Davide, Serlini e Vergine, corrono per la società, la batteria di giovani scalpita e loro si battono come leoni. Davide Vergine termina 9° in 5:09 mentre il grintoso Serla come viene apostrofato dagli intimi, è 11° in 5:16.

Il pomeriggio agonistico sfuma con la promessa di ritrovarsi il giorno dopo alla Baobab Running di Rodengo Saiano.

L’evento creato per scopi benefici, inscena la sua 7° edizione e raccoglie consensi, in 685 infatti rispondono alla chiamata.

Le gare sono 3, il trail che richiama un gran numero di appassionati forniti di zainetto che si lanciano per primi sul percorso, la 10 chilometri per i podisti più classici e una 5 chilometri a cui partecipano molti bambini e camminatori.

Gli organizzatori ringraziano il tempo che clemente trattiene la pioggia per tutta la mattina.

Noi invece ringraziamo Davide che oltre a supervisionare la giornata ha accudito tutti noi delle Guerrini.

Vivicittà 2019: i falegnami ancora sul podio

Aprile 1st, 2019

di Anna Zaltieri

La maledizione della Vivicittà, una gara che non ho mai potuto correre perché sempre ferma per infortunio. Scriverne quindi diventa difficile se non vogliamo ridurre tutto ad una fredda telecronaca. Un po’ me ne parla Luca, un po’ le battute dei ragazzi sulla giornata mi aiutano ma ho bisogno di sentirla anche io questa competizione.

Incarico Davide di raccontarmi la sua gara, con lui vado a colpo sicuro, so che mi darà le emozioni che cerco perché è il primo a provarle ed ha l’intelligenza per vedere tutte le sfumature.

Virtualmente ci sono e respiro l’aria di Campo Marte quando un buon numero di Falegnami in silenzio religioso montano il monolocale, il Presidente oggi non fiata, basta il suo sguardo per muovere gli ingranaggi giusti. Stefano Boglioni cronometra il tempo, i secondi scorrono veloci come in gara ma i ragazzi lo sono di più e in quattro e quattr’otto è tutto pronto.

La prima ricognizione viene fatta al bar, la seconda nel gazebo. La tensione è alle stelle, Luca sa di non avere chilometri nelle gambe ma darà tutto come sempre, Davide lo punta e promette di essere la sua ombra. Il Bana oggi pare star bene e farà da terzo incomodo.

La gara si snoda in due giri del centro storico, è nervosa e seminata di curve e quindi di ripartenze, ci vuole forza esplosiva per raggranellare vantaggi. Davide sta iniziando a conoscersi ed a conoscere gli avversari ma soprattutto inizia ad usare la testa, sapendo che Luca partirà a razzo lo guarda a vista ma non strappa.

Il tifoso numero uno della Guerrini, il babbo Serlini oggi manca ma appare pedalando Roberto Tononi che in convalescenza dall’operazione al ginocchio, incita i propri compagni. E ci voleva proprio il suo tifo, è anche questo far squadra, esserci per gli altri. La voce dei compagni, un “coraggio”, un “forza”, “dai non mollare” spingono fino alla fine, è anche grazie a questi incoraggiamenti che Davide porta avanti una bella gara.

Luca termina la benzina al 7° chilometro e scoppia, Mister sorriso Bana quatto quatto si fa sotto e supera Davide che lo ripassa per aumentare gli ultimi due chilometri e dare tutto fin sotto al gonfiabile.

Le impressioni?
Una gara impegnativa, corsa in progressione e con il cuore dei propri compagni di squadra. Il pensiero va a loro, alle sfide su cui si scherza, agli intrecci di tempi , di battute. Ai consigli del Mister, all’esperienza di Cristian da cui attingere.

La corsa è uno sport individuale è verissimo ma per qualcuno entrano in gioco gli stimoli della squadra. L’imparare dagli altri che di esperienza ne hanno di più, copiare ogni mossa per vestirla addosso a sé per farla propria. Per migliorare, per diventare più veloci e soprattutto atleti più maturi e completi.

E chi non ha bisogno di completezza né di maturità è il nostro Presidentissimo. Davide immagina cosa significhi per Cristian essere dietro, un runner vero come lui soffre compresso dai limiti che il tempo e le circostanze gli infliggono.

Eppure c’è sempre.
E soprattutto ci crede, crede alla squadra ed a tutto quello che intorno gli gira e dopo la gara infatti è sul campo a volantinare per la Staffetta del Borgo del 3 maggio. Come non stimare un Presidente così?

E se il Presidente è grande, grandi sono i suoi atleti grazie alla partecipazione dei quali arriviamo 3° nella classifica maschile di squadra dietro il Paratico ed il Brescia Marathon.

Un rimando lo dobbiamo ai podi.
Batel Abdellatif del Rodengo vola in 33 :46 precedendo il compagno di squadra Marco Losio in 33:59, è bronzo Fabio Gala del Brescia Marathon in 34:05.
Tra le signore primeggia Monica Seraghiti del Brescia Marathon in 38:19, è seconda Romanas Izabela Leonida del team KM Sport in 39:08, 3° è l’inossidabile Enrica Carrara del Lumezzane in 39:31.

Come sempre, i complimenti a tutti per i risultati, per esserci stati, per averci creduto.

La classifica completa.

La classifica di società.