Atletica falegnameria Guerrini

Società sportiva podistica di Borgosatollo (Brescia)

Cesi e Vinci onorano la BAM 2021

Maggio 31st, 2021

di Anna Zaltieri

 Si ripropone in maggio per ovvie ragioni, la Brescia Art Marathon, la gara della nostra amata città. Finalmente è tornata in calendario, questa Bam che amo correre perchè mi sento a casa, tra strade che conosco bene e che ho bazzicato tanto da adolescente.

Ogni volta che raggiungo piazzale Vivanti un misto di ricordi si mescolano al presente agonistico, è sempre un bel ripercorrere un’epoca ormai lontana della mia vita.
Questa domenica è importante per tutti noi della Guerrini, perché dobbiamo testarci e finalmente su una gara stradale, omologata e piatta.

Soprattutto è importante per i due maratoneti della squadra, Vincenzo Zanardini e Cesarina Paquali.
Vincenzo che chiude la propria blasonata carriera atletica con l’ultima 42 km e lo fa alla grande in 3:23:07 terminando 1° di categoria SM65 e Cesarina che affronta la sua prima maratona con l’aiuto di Gigi Scalvini che l’ha seguita per tutta la preparazione.
E la conclude con l’ottimo tempo di 4:07:16 ed è 4° di categoria SF55.

Perdo Vincenzo all’arrivo ma trovo Cesi per nulla provata, è invece serena e soddisfatta, sicuramente ha corso con facilità, ha dato prova di grande carattere e sono certa che nel suo futuro ci saranno altre maratone.

Ma veniamo a noi dei 10 chilometri, 3 sono le griglie di partenza: nella prima Luca, lo Zanna e il Presidentissimo nella seconda io e Roberto Tononi. Il percorso che affronteremo è nuovo e si snoda tutto nella parte nord della città, fortunatamente ha molti tratti all’ombra che ci danno respiro da un sole che inizia a farsi sentire.

E’ una variante abbastanza mossa e che definirei veloce tutto sommato, personalmente la affronto con molta convinzione. So pressappoco quanto valgo al momento e penso di poter stare sotto i 46. Al passaggio dei 5 chilometri infatti sono in linea con i tempi, ora non devo fare altro che tenere il passo, ricevo credo intorno al 7° chilometro, l’incoraggiamento di alcune atlete del Freezone, in un silenzio assoluto di tifo le ringrazio di cuore con sorriso.

Finalmente vedo il cartello del quarantaduesimo chilometro quindi non manca molto, aumento il passo ma mi viene in mente che torniamo verso via Vivanti quindi in salita!
Eh dai salita direte voi..eh sì invece quando si è tirati dopo 9 chilometri anche un leggero falso piano è un dramma!
Sento il tifo degli amici e del mister e sento Stefano Avigo che mi urla di fare la volata , ma come?? Io sono già in volata e sono al limite…non capisco mai se mi prende in giro come fa quotidianamente o lo dice seriamente!
All’arrivo trovo Roberto e Cristian che mi fanno i complimenti.

Roberto è sempre il primo tra serio e faceto a mazziarmi con le parole, ma è anche sempre il primo che mi fa i complimenti quando corro bene.
E domenica ho corso bene e concludo in 45:39 ed sono 2ª di categoria SF45. Brava Anna!

Il vero successo della 10 km è però di Luca che finalmente abbatte il muro dei 37 e corre con serenità in 36:27, termina 3° di categoria SM50.
Cristian con questa gara verifica che il problema che ha al piede non è risolto, corre male e termina in 41:28.
Bravo lo Zanna per cui ogni occasione è buona per tenere il tono di voce alto o per dare una frullata a qualcuno, conclude in 39:16.
Roberto Tononi un po’ amareggiato dall’aver corso senza riferimenti e da solo, deve invece essere molto contento di sé perché conclude in 36:34.

Il migliore di tutti però è senz’altro il mister che ci accudisce come una chioccia, col suo zainetto rosso gira per il piazzale cercando tutti con lo sguardo in modo da tenerci sotto controllo ed essere pronto in caso di bisogno, all’arrivo urla come un forsennato come a volerci spingere per gli ultimi metri al traguardo e all’arrivo si complimenta e gioisce con noi.

La domenica del podista è sempre la stessa, levataccia, tensione pre gara, riscaldamento e gara.
E dopo? Cosa rimane di una domenica così? Beh, le emozioni, le delusioni, le grandi soddisfazioni..sì grandi perché per arrivarci i sacrifici sono sempre grandi.

E poi la cosa bella è che i sentimenti della giornata accompagnano la settimana successiva e mentre siamo indaffarati con un documento excel o in una telefonata di lavoro ecco che ad un certo punto ci torna in mente un particolare della nostra corsa che ci arriccia le labbra in un lieve sorriso.
Mi viene in mente un ragazzo che ha terminato la mezza maratona ieri, non so chi sia ma nel vedere il tempo al traguardo si è messo a piangere.
Che bello! Commuove anche me vedere una scena del genere perché capisco cosa può provare, questi sono momenti che ci portiamo nell’animo per sempre, nessuno ce lo può togliere e continueranno a vibrarci dentro ricordandoci di cosa siamo stati capaci.

Concludo con un post scriptum per tutti i bresciani fermi in coda ieri per il passaggio della gara che si sono tanto impegnati a suonare i clacson in segno di protesta.
“Andrà tutto bene”, il famoso slogan del lockdown è adesso … era domenica quando la città ha riaperto le strade alla speranza e allo sport.
Cari bresciani, scrivetevelo sul cuore che andrà tutto bene e gioite perchè stiamo tornando a vivere.

23 maggio 2021: Paratico Tricolore

Maggio 24th, 2021

di Anna Zaltieri

Finalmente torniamo a gareggiare su strada e lo facciamo in grande con un Campionato Italiano Master, la Paratico Tricolore.
10 chilometri che invece di essere piatti come ci si sarebbe aspettati da una gara del genere, ci servono un percorso panoramico molto impegnativo snodato tra discese e salite.

Personalmente una variazione al tema che ho apprezzato, una gara muscolare che ha tastato il polso alla grinta dei circa 1500 atleti proveniente da tutta Italia.

Di questi eventi amo sentire gli accenti delle diverse parlate, origini variegate, caratteri molto più solari di noi bresciani ma stessa grande passione per la corsa, il livello è altissimo, parlano i fisici asciutti e i visi scavati dei partecipanti.

Alle 9 partiamo noi donne e gli SM70 e oltre.
Il sole, vista l’ora è ancora moderato e il caldo che io soffro particolarmente, non è così crudele.
Allo sparo ricevo parecchi spintoni, ma mi spingessero un po’ in avanti… sarebbe una gran cosa!
Purtroppo mi rendo conto che la testa che avevo mesi fa non c’è più, non sento quella motivazione che mi porta a graffiare il percorso, diciamo che me la cavo, essendo un percorso muscolare aiuta le mie qualità ma faccio davvero una gran fatica mentale.
Mancano le gare su strada insomma, quelle che allenano sì il fisico ma soprattutto la testa alla fatica, le mie gare quelle che mi piace correre, che mi piace divorare, che mi danno emozioni e che mi permettono di esprimermi meglio.
Concludo in 48,06, un tempo direi in linea con la mia forma di adesso.

Al caldo delle 11.30 e che va aumentando, partono gli SM45 e SM50, sono più tesa di prima perché correrà il mio Luca, so che può far bene ma anche che le gare lunghe non sono proprio la sua specialità.
Notevole è invece la sua prestazione, finalmente Luca affronta una 10 chilometri con la testa giusta e la corre in 37,32, per lui un applauso di cuore.
Nella stessa batteria c’è un grande Noè Gabusi in 34,43 che termina 13 assoluto e 10° di categoria SM45.
Più dietro lo scalatore Riccardo Morandini che conclude in 38:24 mentre il Riccio in affanno termina in 40:04.
Chiude il gruppetto della Guerrini lo Zanna che dopo aver lanciato una sfida a Luca la perde ma con onore perché corre con convinzione in 40:55.

Segue la batteria degli SM35-40 che vede un gagliardo Luigi Bresciani concludere con un grande 36:42, dietro di lui Roberto Tononi che si riaffaccia alle gare dopo 1 anno e mezzo ma che accusa un dolore al fegato al secondo giro.
Questo purtroppo lo frena ma di mollare non ci pensa e conclude la sua prestazione in 39:32.
Riccardo Bana che tifiamo solo per un giro si ferma ai box e non termina la gara.

Ringraziamo l’Atletica Paratico per aver organizzato questo campionato e per averci permesso di tornare a mordere la strada come piace a noi podisti.

Toniamo tutti a casa … chi è soddisfatto, chi lo è meno, chi fa i conti con i propri fantasmi e i propri limiti, chi analizza la gara anche cento volte, chi trova scuse, chi non le cerca, chi sperava di rientrare nelle premiazioni, chi anche se è arrivato ultimo è felice perché è arrivato, insomma la corsa è per tutti una discussione felice o meno con se stesso e con i compagni di squadra.

Concludo con una poesia di Salvatore Quasimodo che ho letto su una targa in un’aiuola di Paratico proprio vicino alla gara.
Poche parole che racchiudono il percorso della vita ed il suo senso.
Il raggio di sole sono i momenti belli, sono istanti di felicità che purtroppo sanno anche fare male proprio per la loro brevità.
Rapportandolo alla corsa potremmo dire … godiamocelo questo sport con tutti i sacrifici che ci richiede ma anche con le sue soddisfazioni perché la “sera” non tarda ad arrivare.

Ognuno sta solo sul cuore della terra
Trafitto da un raggio di sole:
ed è subito sera.